31 maggio 2022, ore 13:00
Una lunga carriera politica ma anche civile, in cui si è occupato di molti processi che sono cultura italiana. Enrico Letta: “Ci lascia oggi un grande italiano"
Avrebbe compiuto 99 anni ad agosto. Si è spento oggi, a Milano, Carlo Smuraglia. Una vita lunga un secolo, che ha attraversato e segnato la storia d’Italia. Partigiano, avvocato, docente, è stato eletto senatore per tre volte e poi presidente dell’Associazione nazionale partigiani (Anpi), di cui era ancora Presidente emerito.
LA CARRIERA E LA VITA
Nato ad Ancona nel 1923, ha vent’anni quando decide di lasciare gli studi in Giurisprudenza all’Università di Pisa, rifiuta di arruolarsi nella Repubblica di Salò e si unisce alla Resistenza. Combatte in prima persona, nel Corpo di Liberazione. Alla fine della guerra torna a studiare, laureandosi alla Scuola Sant’Anna di Pisa. Proprio a Pisa diventa assessore alla Giustizia, inizia la carriera di docente universitario e contemporaneamente quella di avvocato. È in questo periodo che inizia a occuparsi di processi in materia di sicurezza, di igiene del lavoro e di alcuni significativi processi politici. Così la sua storia continua a legarsi a tante vicende che hanno segnato la storia italiana. È lui a difendere alcuni partigiani e a farli assolvere. È sempre lui a interessarsi anche di cultura, difendendo per esempio gli studenti della Zanzara, giornale di un liceo di Milano, denunciati per stampa oscena nel 1966 per aver scritto un articolo sul ruolo della donna che riportava anche riflessioni su educazione sessuale e rapporti prematrimoniali. Da segnalare anche il suo impegno per la famiglia di Giuseppe Pinelli, morto nel corso delle indagini sulla strage di Piazza Fontana. Vicenda che, disse lui, lo segna profondamente, anche per la passione che può notare nel giornalismo d’inchiesta.
LA POLITICA
Intanto Carlo Smuraglia continua anche il suo impegno politico. Dal 1970 è eletto nel PCI in Lombardia. Nel 1980 diventa Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Dal 1986 è membro del CSM. Dal 1992 è eletto senatore per tre volte. Dal 2011 al 2017 è presidente dell’Anpi, per poi diventarne presidente emerito.
LE REAZIONI
“Il suo nome resterà nella storia di questo Paese per l'appassionata partecipazione alla Resistenza, lo strenuo impegno per la piena attuazione della Costituzione, dei diritti, della democrazia” scrive l’Anpi. Le fa eco, su Twitter, Enrico Letta: “Ci lascia oggi un grande italiano. Testimonianza, pensiero, azione ed esempio, per noi e per le nuove generazioni".
L’ULTIMO SALUTO VENERDì
“Saluteremo Carlo venerdì 3 giugno alle ore 11 nella Casa della Memoria di Milano (Via Confalonieri 14). La camera ardente si aprirà, nello stesso luogo, alle ore 10”. A scriverlo è l’Anpi.