Carri armati verso Gaza Hamas, l'Iran ci ha sostenuto. Papa, basta scontri in Israele, la guerra è sempre una sconfitta
08 ottobre 2023, ore 14:05 , agg. alle 14:56
Israele ha chiesto all'Egitto di aiutarlo con una mediazione per il rilascio degli israeliani tenuti in ostaggio da Hamas, secondo quanto scrive il Wall Street Jouurnal. Secondo un rapporto non ufficiale al momento risultano dispersi 750, alcuni dei quali potrebbero essere nelle mani dei militanti palestinesi a Gaza
Un vero e proprio bollettino di guerra che cresce ora dopo ora quello delle vittime da ambo le parti cui si unisce il numero degli israeliani che risultano ancora dispersi dopo l'attacco sferrato dai miliziani di Hamas in Israele, sono 750 afferma l’emittente channel12 riferendo delle numerose persone rapite dagli uomini di Hamas. Sono almeno 350 i morti e quasi 1.900 i feriti israeliani. Nella risposta dell'esercito di Tel Aviv, a Gaza, ci sono stati 313 morti. L'Esercito di Israele, che fa sapere di aver condotto 500 attacchi su Gaza e di aver ucciso 400 miliziani, si prepara all’incursione da terra come testimoniano le immagini della colonna di carri armati diretta verso l'enclave palestinese. Hamas fa sapere di tenere gli ostaggi nei tunnel e di aver avuto 'il sostegno dell'Iran' nell'attacco. Il premier Netanyahu è riunito con ministri e capi militari e si muove la diplomazia mondiale, stasera è fissata una riunione d’emergenza all’Onu. A testimoniare la tensione anche a migliaia di km di distanza, l’attacco in Egitto, vicino ad un santuario ad Alessandria d’Egitto un poliziotto ha sparato contro un gruppo di turisti israeliani, uccidendone due oltre a un egiziano e l’agente è stato arrestato.
GABINETTO SICUREZZA ISRAELE CONFERMA, PAESE E' IN GUERRA
Il gabinetto di sicurezza israeliano ha confermato che il Paese è ufficialmente in guerra e può quindi intraprendere ''azioni militari significative''. Lo stesso premier israeliano Benjamin Netanyahu, dopo l'incursione di centinaia di miliziani di Hamas in Israele aveva già parlato di stato di guerra, ora il voto del gabinetto di sicurezza conferisce alla dichiarazione di Netanyahu valore legale.
ISRAELE CONFERMA, DUE CIVILI UCCISI IN EGITTO
"Questa mattina, durante una visita turistica di un gruppo di israeliani ad Alessandria d'Egitto, un agente di polizia locale ha aperto il fuoco contro di loro, uccidendo due civili israeliani e la guida egiziana locale". Lo ha fatto sapere il ministero degli esteri a Gerusalemme. "Inoltre - ha aggiunto - c'è un ferito israeliano in condizioni moderate. Il Ministero e l'Ambasciata al Cairo stanno collaborando con il Consiglio di Sicurezza Nazionale, l'Ufficio del Primo Ministro e l'IDF nei confronti delle autorità egiziane al fine di rimpatriare i cittadini in Israele il prima possibile". Il poliziotto, che ha aperto il fuoco sui turisti, è stato immediatamente arrestato.
TEL AVIV CHIEDE MEDIAZIONE A IL CAIRO
Israele ha chiesto all'Egitto di aiutarlo con una mediazione per il rilascio degli israeliani tenuti in ostaggio da Hamas, secondo quanto scrive il Wall Street Jouurnal. Secondo un rapporto non ufficiale al momento risultano dispersi 750, alcuni dei quali potrebbero essere nelle mani dei militanti palestinesi a Gaza. Il vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, andrà in Egitto per promuovere l'intervento dei Paesi arabi moderati. 'Vogliamo una de-escalation, nessuno vuole che scoppi un'altra guerra di ampio raggio, fermo restando il diritto di Israele a difendersi. Contiamo anche su Arabia Saudita, Giordania e Egitto.Sono Paesi moderati che non vogliono una estensione del conflitto'" ha detto il ministro.
PAPA, GUERRA E' SEMPRE SCONFITTA. BASTA SCONTRI
"Seguo con apprensione e dolore quanto sta avvenendo in Israele, dove la violenza è esplosa ancora più ferocemente provocando centinaia di morti e feriti", ha detto papa Francesco all'Angelus. "Gli attacchi di armi si fermino, per favore - ha aggiunto -, e si comprenda che il terrorismo e la guerra non portano ad alcuna soluzione, ma solo alla morte di tanti innocenti". "La guerra è una confitta, è sempre una sconfitta - ha sottolineato il Pontefice -. Preghiamo perché ci sia la pace in Israele e in Palestina".
APPRENSIONE PER I CITTADINI STRANIERI
Dal cittadino britannico, Jake Marlowe, che risulta tra i dispersi in Israele dopo l’attacco di Hamas. La notizia è stata confermata dall’ambasciata di Israele in Gran Bretagna, seppure non è ancora chiaro se l’uomo sia stato rapito e preso in ostaggio. Alla giovane di cittadinanza tedesca, Shani Louk, che sarebbe stata rapita da Hamas durante l'attacco a Israele. Lo riferisce il sito dello Der Spiegel citando familiari: "terroristi di Hamas hanno rapito decine di israeliani nel loro attacco. Pare che tra le vittime ci sia anche una giovane donna di cittadinanza tedesca", scrive il sito del settimanale. La famiglia ha reso pubblica la cittadinanza tedesca della figlia nella speranza che le autorità tedesche possano fare qualcosa in caso di un eventuale scambio di prigionieri. "La donna giace sul 'truck', con il volto rivolto verso il basso. Diversi uomini calpestano il suo corpo che pare inanimato. Un uomo le tira i capelli, un altro le sputa sulla testa sanguinante. Gli uomini gridano 'Allahu Akbar', 'Allah è grande'. Poi la jeep si allontana a tutta velocità": questo, come descrive il sito, si vede in un video "che sta circolando su Internet" e che mostra le ultime immagini della giovane di cui dispone la famiglia. Dopo una telefonata fatta "ieri mattina resto", "i genitori non hanno più avuto notizie della figlia" ventiduenne ma la loro banca li ha informati che la sua carta di credito "è stata utilizzata a Gaza". La madre, Ricarda Louk, è nata a Ratisbona, in Baviera, e ora vive in Israele "a circa 80 chilometri dalla Striscia di Gaza" dove è emigrata i "trent'anni fa". Suo marito, il padre di Shani Louk, è israeliano e insieme hanno quattro figli, di cui la rapita è la secondogenita che vive da sola a Tel Aviv, ma la madre sapeva che era andata a un concerto "nel sud". La polizia federale tedesca non ha voluto confermare ufficialmente il caso della tedesca scomparsa, riferisce sempre lo Spiegel.