Cartabia, pagina dolorosa. Il no all'estradizione in Italia degli ex terroristi rossi può essere impugnato
29 giugno 2022, ore 18:05
I 10 ex militanti di estrema sinistra e i loro familiari hanno accolto il verdetto negativo sulla loro consegna alle autorità italiane tra applausi e qualche lacrima. Rabbia e sdegno, invece, in Italia
Fermati oltre un anno fa, poi subito rimessi in libertà vigilata, oggi i 10 ex terroristi italiani degli anni di piombo potrebbero aver visto l’epilogo di una vicenda iniziata oltre 40 anni fa, quando i militanti si rifugiarono in Francia, accolti secondo la cosiddetta “Dottrina Mitterrand”. Dottrina/politica che prende il nome del presidente socialista francese François Mitterrand ed era diretta a non concedere l'estradizione a persone imputate o condannate, in particolare italiani[1], ricercati per “atti di natura violenta ma d'ispirazione politica”, contro qualunque Stato, purché non diretti contro lo Stato francese, qualora i loro autori avessero rinunciato a ogni forma di violenza politica.
I PROTAGONISTI
La Chambre de l'Instruction della Corte d'Appello di Parigi ha deciso di negare l'estradizione richiesta dall'Italia per i 10 ex terroristi rossi arrestati nell'ambito dell'operazione 'Ombre rosse' nell'aprile 2021, tra cui l'ex militante di Lotta Continua Giorgio Pietrostefani, condannato in Italia come uno dei mandanti dell'omicidio del commissario Calabresi. I nomi di cinque, hanno segnato con attentati e omicidi la storia di Milano e della Lombardia. Oltre a Pietrostefani, ci sono Sergio Tornaghi, Narciso Manenti e Luigi Bergamin, tra gli ideologi dei Pac, il gruppo armato di Cesare Battisti.
LE REAZIONI
Lacrime di gioia e abbracci da un lato, la protesta in aula dei rappresentanti leghisti che hanno gridato “assassini” dall’altro. In Italia la ministra della Giustizia Marta Cartabia ha parlato di “sentenza a lungo attesa dalle vittime e dall'intero Paese, che riguarda una pagina drammatica e tuttora dolorosa della nostra storia”. Cartabia dice di rispettare le decisioni della magistratura francese, che agisce in piena indipendenza. E di aspettare di conoscere le motivazioni di una sentenza che nega indistintamente tutte le estradizioni. Le proteste più accese arrivano dalla destra, la leader di Fratelli D’Italia Giorgia Meloni definisce la decisione “Inaccettabile e vergognosa” e chiede al governo Draghi di attivarsi subito “questi criminali devono scontare in Italia la pena fino all'ultimo giorno" le sue parole. Fonti del Nazareno esprimono "delusione" per una decisione grave per le implicazioni che comporta rispetto alla sofferenza dei familiari delle vittime e alla memoria delle vittime.
MARIO CALABRESI, FRANCIA GARANTISCE DA ANNI IMPUNITA’
"La decisione di rigettare in blocco la richiesta di estradizione per tutti e dieci gli ex terroristi rifugiati da anni in Francia, senza fare distinzione tra le loro diverse biografie, gli iter giudiziari, le condizioni di salute, ha un sapore che la mia famiglia e quelle degli altri parenti delle vittime conoscono molto bene. Il sapore amaro di un sistema, quello francese, che per decenni ha garantito l'impunità ad un gruppo di persone che si sono macchiate di reati di sangue". Lo afferma Mario Calabresi, figlio del commissario Luigi, dopo la decisione della corte d'appello di Parigi di negare l'estradizione a dieci ex terroristi tra cui Giorgio Pietrostefani l'ex militante di Lotta Continua condannato in Italia come uno dei mandanti dell'omicidio del commissario Calabresi.