Caso-Almasri, è pressing delle opposizioni: “La premier Meloni in Aula, il Guardasigilli Nordio a casa”

Caso-Almasri, è pressing delle opposizioni: “La premier Meloni in Aula, il Guardasigilli Nordio a casa”

Caso-Almasri, è pressing delle opposizioni: “La premier Meloni in Aula, il Guardasigilli Nordio a casa”   Photo Credit: Agenzia Fotogramma


22 gennaio 2025, ore 17:30 , agg. alle 18:29

La vicenda è quella dell'arresto, della scarcerazione e del rimpatrio con aereo di stato italiano di Najeem Almasri, su cui pende un mandato della Corte penale internazionale per "crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi nella prigione di Mitiga"

La richiesta delle opposizioni è un coro: "Meloni chiarisca immediatamente in Aula". Il tema è quello dell'arresto, della scarcerazione e del rimpatrio con aereo di stato italiano di Najeem Osema Almasri Habish, sul quale pende un mandato della Corte penale internazionale per "crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi nella prigione di Mitiga, puniti con la pena massimo dell'ergastolo". Al termine della relazione sullo stato della Giustizia del ministro Carlo Nordio, Pd, M5s, Avs e Italia Viva sono intervenute in rapida sequenza per chiamare in Aula la premier, poi gli stessi leader del centrosinistra hanno tenuto una conferenza stampa congiunta.

Italia Viva

"Una vicenda incresciosa", la definisce Enrico Borghi, presidente dei senatori di Italia Viva: "Il nostro Paese dopo avere adempiuto a un precetto della Corte Penale Internazionale e avere ottemperato all'arresto di Almasri...", ha proseguito Borghi interrompendosi quando il ministro si dirige verso l'uscita dell'Aula di Palazzo Madama. "Visto che il ministro Nordio è interessato direttamente alla vicenda potrebbe ascoltare. Invece siamo costretti a richiamarlo al banco", sottolinea Borghi. Il Guardasigilli torna, quindi, sui suoi passi e riprende posto sui banchi riservati al governo. "Grazie per essere tornato sui suoi passi", riprende l’esponente di Italia Viva, ancora per poco: "Perché la questione che intendiamo porre con questo intervento sull'ordine dei lavori...". Questa volta a interrompere il senatore è il brusio proveniente dai banchi della maggioranza: "C'è nervosismo fra i banchi della maggioranza. Non si capisce come mai coloro che dovevano dare la caccia su tutto il globo terracqueo non siano interessati", riprende Borghi che si sofferma su un particolare della vicenda: "Le cronache riportano che, quando il ministro della Giustizia ancora doveva essere informato, a Tripoli si parlava già della scarcerazione. Noi abbiamo ancora nelle orecchie la conferenza stampa a Cutro, quando la presidente del Consiglio non andò nemmeno a rendere omaggio alle povere vittime del naufragio dichiarando che avrebbe dato la caccia ai trafficanti i esseri umani. E poi mette a disposizione un aereo di Stato per rimpatriare questi soggetti. Come spiega questa dicotomia? Si tiene in carcera una zingara incinta, ma poi si agisce così. Perché è facile ottenere consenso in questo modo. Rischiamo di fare diventare una prassi il fatto che questo è un Paese in cui si entra e si esce, alla bisogna. Non vorremmo fosse la prova di un Paese che si arrende anche di fronte alla Libia".

Il PD

Per la leader del Pd, Elly Schlein, "è evidente lo stato in cui siamo, cioè quello che consente a un criminale di essere arrestato e poi di essere rilasciato. La cosa grave per la quale chiediamo alla presidente del Consiglio di riferire al Senato è perché Nordio è stato costretto. Ho trovato umilianti le immagini di un criminale come Almasri portato in trionfo davanti a un aereo dell'aeronautica italiana. La cosa che più ci preoccupa è che il ministro della giustizia aveva ammesso che era pervenuta la richiesta di arresto per Almasri. La richiesta è arrivata dopo l'arresto? Prima è stato arrestato a Torino e poi è arrivata la richiesta? E questa richiesta è arrivata qualche ora, qualche giorno dopo? Quando il ministro Nordio consegnava la nota alle agenzie di stampa il Falcon 900 era già partito da Ciampino e arrivato a Torino. Nordio aveva evidentemente obbedito a un ordine o aveva deciso autonomamente di mentire al Paese", è la ricostruzione della Segretaria Dem secondo la quale "il fatto che Nordio rappresenti la giustizia in modo così mediocre e umiliante dovrebbe fare riflettere tutti. Chiedo ai colleghi fin dove volete spostare i confini dello Stato di diritto. Una volta rotti quei confini, dopo non si ricuciono più. Un uomo che ha torturato donne, uomini, minori, lo avete preso e riportato a casa con un mezzo militare e di questo non provate alcuna vergogna", conclude l'esponente PD.

AVS e M5S

Si associano alla richiesta anche Avs e M5S. "Bisognerebbe avere un senso di vergogna. Si spiega come funziona la giustizia e poi succede quello che succede, arrestando e scarcerando e riportando nel proprio paese un trafficante di esseri umani. Nordio dovrebbe dimettersi, fare un passo indietro. O è consenziente o gli è scappata di mano, in entrambi i casi è inadeguato", affermano Bonelli e Fratoianni (Avs). "Mi associo alla richiesta di avere la premier in Aula perché i servizi italiani sono diretta emanazione del Consiglio dei Ministri", sottolinea il senatore M5s, Bruno Marton. "Aver liberato un torturatore mi fa pensare che ci siano degli accordi con la Libia per gestire i flussi migratori proprio con quei trafficanti di esseri umani. Chiedo che Meloni venga immediatamente in Aula a dirci perché ha fatto questo tipo di operazione", conclude Marton. 


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