Caso dossieraggi: il potere delle cyber-spie. Ecco chi erano e fino a dove arrivavano
30 ottobre 2024, ore 17:15
L'ex poliziotto con contatti e accessi riservati. Il presidente potente e curioso. Il tecnico che ha militato nel movimento hacker Anonymous
Equalize Srl è un’entità ibrida, che si pone sul filo di un confine opaco tra agenzia e privata di investigazione e servizi di indagine a livello statale. La linea di terra è ciò che separa la pianta dalle sue radici, ciò che si vede e quello che, invece, è sotterraneo. Quel che è chiaro è il potere che gli viene pubblicamente riconosciuto. Il profilo della clientela che si rivolge alla società non è quello del comune privato, che vuole indagare sulle abitudini della moglie infedele. Il profilo del cliente-tipo è molto alto: jet set, fondazioni, studi legali di un certo spessore, ma anche asset strategici nazionali del calibro dell’Eni, fino a Barilla, Erg e Heineken. Gli inquirenti non escludono 'una cintura istituzionale' ad assicurare protezione alla banda di cyber-spie.
IL POTERE
L’agenzia è per il 95% detenuta da Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera di Milano, e amministrata da Carmine Gallo che ne detiene anche il 5%. A giudicare dalla tipologia di chi vi si rivolge e dalla ramificazione a livello nazionale, la società di investigazioni è riconosciuta e potente. Ciò significa che gli avventori sanno di poter accedere ad informazioni che non sarebbero reperibili dai concorrenti che svolgono lo stesso mestiere. La creatura fluida che, probabilmente, consente la sovrapposizione di accessi a banche dati riservate sarebbe proprio Carmine Gallo, ex super poliziotto in pensione, e fauno per metà uomo e per metà capra, che ha dimenticato di lasciare fondina e distintivo in questura. L’azione dell’ex agente combinata con le capacità informatiche di Samuele Calamucci, definito il tecnico, ma in realtà un hacker molto navigato, rappresenterebbero il punto di svolta che da Agenzia privata trasforma l’entità in un piccolo apparato di intelligence. Calamucci è un super esporto di cyber incursioni, un personaggio opaco, e forse anonimo, non fosse altro perché ha fatto parte del collettivo Anonymous che era stato in grado di bucare i sistemi informatici di entità quali il Pentagono e Casa Bianca. La ramificazione con i servizi israeliani definiscono la cifra internazionale della società. Gli 007 di Tel Aviv avevano informazioni su ipotetiche relazioni tra imprenditori italiani e iraniani sulla compravendita di petrolio, una dinamica che ha solleticato i due responsabili di Equalize, secondo i quali le info sarebbero potute essere interessanti per l’Eni.
IL PERICOLO DI FUGA
Gli investigatori hanno segnalato che alcuni "clienti del gruppo" dei presunti dossieraggi, "consapevoli" della riservatezza e dell'illegalità delle "attività investigative commissionate", potrebbero "attivare canali di fuga", o aiutare i "componenti" della centrale di cyber-spie a fuggire, per "evitare ripercussioni su se stessi o sui propri interessi economici". Lo segnalano a giugno scorso, e sottolineano anche il legame tra Calamucci e una compagnia svizzera di voli privati. Secondo gli inquirenti, la rete di cyber spioni comprendeva anche una talpa che girava informazioni provenienti dal centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche della Polizia postale