Caso Evergrande. la Banca centrale cinese esclude il contagio , non si profila un crack stile Lehman Brothers
Evergrande. la Banca centrale cinese esclude il contagio , non si profila un crack stile Lehman Brothers
16 ottobre 2021, ore 10:00
Con la pandemia che appare sotto controllo o quasi , nella sterminata Cina c’è una certa agitazione per una eventuale insolvenza del gruppo Shenzen, ancora sospeso alla borsa di Hong Kong
I rischi ci sono, ma la banca cinese (Pboc) rompe il silenzio su Evergrande e assicura che i pericoli per il sistema finanziario derivanti dalla sua grave crisi sono "controllabili" e che difficilmente potrebbero portare a un contagio su vasta scala.
LE ESPOSIZIONI DEL GRUPPO SONO DISTRIBUITE VERSO PIU SOGGETTI
Malgrado una cifra debitoria alta, 305 miliardi, pari al 2% del Pil cinese, il gruppo di Shenzhen ha esposizioni "non grandi" verso le singole istituzioni finanziarie, ha chiarito Zou Lan, capo del Dipartimento mercati finanziari della Pboc, escludendo lo scenario che molti analisti avevano ipotizzato come nuovo "Lehman Moment", il collasso del 2008 della banca d'affari Usa con la conseguente crisi finanziaria globale. La mossa della Banca centrale di Pechino e' giunta a stretto giro dalle rassicurazioni del Fmi, secondo cui la Cina ha tutti gli strumenti per gestire l'affaire Evergrande, non classificabile come rischio sistemico. Zhou, in una conferenza stampa ha detto che tra le passivita' di Evergrande, il debito con le istituzioni finanziarie pesa meno di un terzo del totale, in un quadro frammentato di creditori.
EVERGRANDE DEVE CEDERE ASSET E RICUCIRE I PROGETTI IMMOBILIARI
Escluso un intervento pubblico, le autorita' cinesi stanno esortando Evergrande a intensificare le cessioni di asset e la ripresa dei progetti immobiliari, ha aggiunto Zou, esercitando moral suasion su autorita' e governi locali che stanno risolvendo la situazione sulla base di "principi orientati al mercato e allo stato di diritto". Apertura, invece, verso un sostegno agli acquirenti retail e alle operazioni di completamento immobiliare perche' le unita' vadano ai legittimi proprietari. Ad agosto, ha reso noto Zhou, la Banca centrale e l'autorita' di regolamentazione bancaria convocarono i dirigenti di Evergrande per spingere un'adeguata gestione dei "rischi del debito". A fine settembre, con l'inasprimento della crisi, furono chiamate le principali banche fornendo le linee guida "per mantenere i prestiti stabili" al settore e per salvaguardare "un suo sviluppo stabile e sano". Ma dietro i toni concilianti di Zou, il percorso del colosso Evergrande e del settore nel complesso appare sempre accidentato, considerando che il comparto immobiliare ha contribuito pesantemente al Pil cinese nella misura di circa un terzo per oltre un ventennio.
IL GRUPPO E’ SEMPRE SOSPESO ALLA BORSA DI HONG KONG
Il gruppo di Shenzhen e' sempre sospeso alla Borsa di Hong Kong dalla scorsa settimana in attesa dell'annuncio di una "importante transazione", che secondo i media locali sarebbe la vendita per 5,1 miliardi del 51% di Evergrande Property Servise al gruppo Hopson, mentre indiscrezioni di stampa indicherebbero il fallimento dei negoziati di cessione per 1,7 miliardi del suo quartier generale di Hong Kong.
I SEGNALI NEGATIVI RESTANO
Lunedi’, la societa' ha mancato il pagamento di cedole su bond offshore per quasi 150 millioni, in aggiunta a una cifra simile per due coupon di settembre. La controllata Hengda Real Estate, quotata a Shenzhen, ha altri 121,8 milioni da rimborsare martedi' a investitori domestici ed Evergrande ulteriori 14,25 milioni di cedole di bond offshore in scadenza il 30 ottobre. I timori, come è naturale, si sono intensificati sul settore immobiliare, soprattutto per l'impatto sull'economia reale: Fantasia Holdings, altro sviluppatore il cui rating e' stato tagliato da S&P's a 'SD' (selective default), non ha onorato le sue ultime scadenze e Sinic, societa' di real estate di Shanghai, ha messo in guardia su un rischio default.