30 giugno 2022, ore 10:30
Udienza fiume di otto ore e mezza al tribunale di Brindisi: la 28 enne inglese ha confermato che il regista e premio Oscar Paul Haggis le ha usato violenza per tre giorni; il legale del cineasta, è innocente, presto libero
Una lunga e, a tratti, faticosa deposizione che è durata otto ore e mezza, quella che ha reso la cittadina inglese 28enne che accusa il cineasta canadese Paul Haggis di aver abusato di lei. E' cominciata alle tre del pomeriggio al tribunale di Brindisi ed è andata avanti fino a tarda sera, ieri l’udienza per l’incidente probatorio nel caso Haggis.
Nessun passo indietro, accuse confermate al regista
L’incidente probatorio altro non è che un’anticipazione della prova che si acquisisce solitamente durante il processo, un modo per “congelare” alcune circostanze, nella convinzione che tempo o influenze possano deteriorarne il ricordo o il racconto. La 28enne inglese, assistita dall’avvocato Claudio Strata, di Torino, ha risposto alle domande dell’accusa e al controesame della difesa. In aula era presente Paul Haggis, 70enne canadese che si trova agli arresti domiciliari a Ostuni dal 19 giugno.
Contestate al regista tre presunte violenze
La versione dei fatti è stata resa, ripetuta, tradotta. Ci sono state diverse pause, ma si è deciso di andare avanti a oltranza e non rinviare l’udienza per portarla a compimento. Di fronte al regista Haggis che era in aula, la presunta vittima ha fornito agli investigatori un racconto dettagliato delle notti drammatiche trascorse a Ostuni. La 28enne ha spiegato di avere raggiunto la cittadina pugliese sede dell’Allora Fest, per incontrare proprio il cineasta canadese, premio Oscar e ospite di punta della rassegna. Ma quella che doveva essere un'occasione piacevole si è trasformata in un incubo. Sono tre gli episodi di abuso che vengono contestati ad Haggis «Il racconto della persona offesa, mette in evidenza - si legge nel resoconto del gip - tre specifici episodi di presunta violenza sessuale: il primo all’arrivo in albergo, in cui avrebbe rifiutato le avance dell’indagato rappresentandogli di non volere consumare rapporti sessuali, anche per via del ciclo mestruale in corso. Il secondo episodio si sarebbe consumato nel pomeriggio del 12 giugno». Da qui ne sarebbe scaturita la necessità di ricorrere alle cure del Pronto soccorso, per un problema intimo. «Il terzo episodio - ricostruiscono i magistrati - sarebbe accaduto nella notte del 14 giugno, quando mentre dormiva la donna veniva risvegliata da forti dolori». Di tutt’altro tenore il racconto di Haggis che si professa innocente. Non si esclude che ora, eliminato il pericolo di inquinamento probatorio, la difesa possa tornare a chiederne la scarcerazione. Il suo legale Michele Laforgia ha dichiarato che al più presto Haggis potrà tornare in libertà.