Caso Pamela, no overdose, uccisa da Oseghale a coltellate

Caso Pamela, no overdose, uccisa da Oseghale a coltellate

Caso Pamela, no overdose, uccisa da Oseghale a coltellate


08 maggio 2019, ore 12:30

La ragazza era sotto effetto di oppiacei ma non in overdose, fatali le due coltellate

Pamela Mastropietro, la ragazza romana uccisa e fatta a pezzi a Macerata il 30 gennaio del 2018, "non è morta di overdose, è stata uccisa da Oseghale con due coltellate". È quanto ribadisce il sostituto procuratore Stefania Ciccioli, nella requisitoria davanti alla Corte di Assise di Macerata. Il processo vede imputato Innocent Oseghale con l'accusa di aver stuprato, ucciso e fatto a pezzi la ragazza romana. Il sostituto procuratore Ciccioli ha ricostruito i fatti secondo l'accusa a partire dal momento in cui i resti sono stati ritrovati chiusi in due trolley a Pollenza, attraverso l'esito delle indagini e i risultati delle consulenze. In base agli esami tossicologici "Pamela era sì, nel momento della morte, sotto effetto di oppiacei" ma i dati rilevati "non sono coerenti con un'overdose". Il medico legale Mariano Cingolani e il tossicologo Rino Froldi hanno osservato che "la morte di Pamela è avvenuta per le due ferite penetranti alla sede basale emitoracica destra dovendosi escludere l'overdose". I consulenti dell'accusa hanno scritto nella loro relazione, ha ricordato Ciccioli, che le due coltellate al fegato sono state inferte quando Pamela era viva e la "lesività ha svolto un ruolo nel determinismo della morte".

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