21 febbraio 2024, ore 12:13 , agg. alle 13:31
Le due donne dovranno rispondere di maltrattamenti e lesioni personali pluriaggravate. A far scattare le indagini la denuncia della dirigente scolastica
Orrore a Catania, dove un bambino di cinque anni sarebbe stato picchiato e frustato dalla zia 23enne. Le indagini sono scattate dopo la denuncia della dirigente della scuola frequentata dal piccolo, che ai medici ha raccontato le violenze subite davanti alla madre, che non avrebbe fatto nulla per aiutarlo. Per le due donne è scattata l’ordinanza di custodia cautelare: ipotizzati i reati di maltrattamenti e lesioni personali pluriaggravate.
CATANIA, FRUSTATE SU BAMBINO DI 5 ANNI
Ai medici dell’ospedale Garibaldi-Nesima di Catania, il bimbo ha raccontato di “essere stato percosso dalla zia (…) diverse volte tramite un cavo nero (…) di ricarica della bicicletta elettrica di proprietà della madre (…) raccontando più volte che questi seni sarebbero stati provocati dalla zia dinnanzi a disobbedienze”. Secondo la procura, il piccolo “presentava incontrovertibili segni di reiterate violenze”. Ad avviare le indagini la denuncia della dirigente scolastica dell’istituto frequentato dal minore, che raccontava di segni di “evidenti frustate sulla schiena e sulle gambe”.
IPOTIZZATI I REATI DI MALTRATTAMENTI E LESIONI PERSONALI PLURIAGGRAVATE
I medici dell’ospedale catanese hanno rilevato, oltre ai segni delle frustate, “evidenti, numerose cicatrici e lesioni pregresse in via di risoluzione, diffuse sul tronco, arti superiori e inferiori, torace e addome. Le lesioni più recenti – inoltre – presentano croste sovrastanti ormai asciutte, con visibile cute rosea, di nuova formazione, sottostante”. A perpetrare le sevizie la “zia”, che non avrebbe in realtà reali legami di parentela con il bambino, davanti alla madre 28enne, che non faceva nulla per fermare l’ira della donna. A far scattare le violenze sarebbero stati i capricci del bimbo. Dopo il fermo eseguito dal personale della Squadra Mobile, le due sono state condotte nella casa circondariale di Catania: il gip, accogliendo la richiesta della Procura, ha convalidato il provvedimento applicando la misura cautelare della custodia in carcere.