Cecilia Sala in cella di isolamento, la giornalista italiana è stata arrestata in Iran il 19 dicembre
27 dicembre 2024, ore 14:33
La Farnesina chiede il massimo riserbo per non intralciare gli sforzi diplomatici in atto per arrivare alla liberazione della nostra connazionale
"A Cecilia Sala dico di tenere dura, nel carcere di Evin a noi stranieri fisicamente non torcono un capello, ma la pressione mentale è molto forte, so cosa significa il terrore di stare in una cella da soli”. Così Alessia Piperno, la scrittrice e travel-blogger, arrestata in Iran nel 2022, rilasciata dopo 45 giorni di detenzione, nello stesso carcere in cui si trova ora la 29enne giornalista freelance italiana fermata a Teheran, mentre stava svolgendo il proprio lavoro, lo scorso 19 dicembre, per motivi che non sono stati ancora formalizzati dalle autorità locali. Si tratta del penitenziario in cui vengono rinchiusi i dissidenti e i prigionieri politici. A Cecila Sala ieri è stato concesso di chiamare il padre e il suo compagno. “Aiutatemi, fate di tutto per portarmi fuori da qui”, ha detto. Oggi, ottavo giorno di detenzione, la giornalista ha incontrato in cella la nostra ambasciatrice Paola Amedei, che ha riferito sull’esito dell’incontro alla famiglia. L’odissea di Cecilia Sala viene seguita con la massima attenzione dalla Farnesina che ha invitato tutti a mantenere il massimo riserbo sulla vicenda, resa nota solo oggi per non intralciare gli sforzi diplomatici in corso per arrivare al rilascio della nostra connazionale. Sforzi che al momento si sono rivelati vani. Cecilia Sala era partita da Roma per l'Iran il 12 dicembre con regolare visto giornalistico e le tutele di una giornalista in trasferta, prima dell’arresto aveva fatto una serie di interviste e realizzato tre puntate del suo podcast 'Stories'. Il rientro a Roma era previsto per il 20 dicembre, il giorno successivo al fermo.
Parla del caso il ministro della Giustizia Crosetto
"Fin dal primo giorno, da quando è arrivata la notizia dell'inaccettabile arresto di Cecilia Sala da parte delle autorità iraniane, tutto il governo, in primis il presidente Giorgia Meloni ed il ministro Tajani, si è mosso per farla liberare. Ogni persona che poteva e può essere utile per ottenere questo obiettivo si è messa al lavoro. Le trattative con l'Iran non si risolvono, purtroppo, con il coinvolgimento dell'opinione pubblica occidentale e con la forza dello sdegno popolare ma solo con un'azione politica e diplomatica di alto livello. L'Italia lavora incessantemente per liberarla, seguendo ogni strada". Così si è espresso sui social il ministro della Difesa, Guido Crosetto.