Cecilia Sala, le mosse del governo italiano per liberarla e le trattative con gli Stati Uniti
03 gennaio 2025, ore 14:30
La scarcerazione della giornalista italiana detenuta a Teheran è sempre più un caso internazionale. Si intreccia con l'arresto dell'ingegnere iraniano, su mandato degli Stati Uniti.
La diplomazia italiana, con sempre maggiore forza, insiste sul caso Sala con il governo di Teheran.
LA DIPLOMAZIA IN MOVIMENTO
Continua il braccio di ferro tra Roma e Teheran. Dopo il vertice di ieri a Palazzo Chigi, il Governo chiede con maggiore fermezza la scarcerazione della giornalista e il rispetto dei suoi diritti durante la detenzione, per la quale non è stato ufficializzato un capo di imputazione specifico. Da quanto si apprende da fonti informate, è in corso un’interlocuzione tra Governo italiano e autorità statunitensi sulla vicenda. Lunedì prossimo, il sottosegretario Alfredo Mantovano, riferirà al Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, le informazioni a disposizione del Governo sul caso Sala. Oggi, l'ambasciatrice italiana in Iran, Paola Amadei, ha formalizzato le richieste italiane, già presentate dal ministro degli esteri Tajani, al governo dello Stato Islamico. La segretaria del pd, intanto, Elly Schlein, ha ribadito che chi calpesta i diritti di della reporter calpesta i diritti dell’Italia. Teheran ha chiesto la liberazione dell'ingegnere iraniano Abedini detenuto a Milano in cambio della scarcerazione di Sala. A decidere sui domiciliari del 38enne iraniano, saranno i giudici in una udienza programmata per il prossimo 15 gennaio.
ABEDINI, L’IRANIANO DETENUTO IN ITALIA
Mohammad Abedini Najafabadi è stato fermato a Malpensa il 16 dicembre scorso per una richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti. Questa mattina ha incontrato il suo legale, nel carcere di Opera a Milano, dove è attualmente detenuto. Nel colloquio con il suo legale, l’ingegnere ha ribadito la sua preoccupazione per la propria famiglia che si trova in Iran. Poi, ha chiesto informazione sulla vicenda di Cecilia Sala. A quanto riferito dal legale, Abedini ha chiesto di scrivere su un foglio il nome della reporter italiana per poterla ricordare nelle sue preghiere. Ha inoltre disconosciuto le accuse mossegli dagli Usa. È accusato di associazione per delinquere e di aver fornito componenti per droni utilizzati dai Guardiani della Rivoluzione iraniani con i quali avrebbero colpito un avamposto americano in Giordania, provocando la morte di 3 militari.
LA MAMMA DI CECILIA
La mamma della giornalista, Elisabetta Vernoni, ieri ha incontrato la premier Giorgia Meloni, dopo il vertice di Palazzo Chigi sul caso. Il timore che la detenzione nel carcere di Evin possa segnarla a vita è la preoccupazione di Vernoni, dopo aver appreso del trattamento disumano che sta subendo la giovane. Ieri, in una telefonata fatta ai genitori e al compagno, infatti, la reporter aveva raccontato delle condizioni drammatiche della sua detenzione: in una cella senza finestre, poco più lunga di lei, con 2 coperte, senza materasso e al gelo. Le sono stati tolti persino gli occhiali da vista e non le è stato consegnato il pacco con generi di prima necessità che era stato lasciato per lei dall’ambasciatrice italiana. Nelle parole della mamma c’erano anche la pazienza e la disciplina di stampo militare nel paragonare se stessa e della figlia a un soldato con la capacità di attendere che il lavoro della diplomazia faccia il proprio corso.