25 febbraio 2021, ore 11:23 , agg. alle 12:03
Alle esequie dei due italiani uccisi in Congo, erano presenti le più alte cariche dello stato, l'arcivescovo di Roma: "Luca e Vittorio strappati dal mondo da una violenza stupida e feroce
UN ASSORDANTE SILENZIO
I feretri dell’Ambasciatore Luca Attanasio e del Carabiniere Vittorio Iacovacci sono arrivati portati a spalla dai Carabinieri, avvolti nel tricolore. I funerali sono stati celebrati nella basilica di Santa Maria degli Angeli, a Roma. Piazza della Repubblica si trova a cento metri dalla stazione Termini, e da lì parte via Nazionale, che porta in centro. Questo è uno snodo solitamente trafficato, caotico, rumoroso. Questa mattina invece era avvolto da un silenzio assordante, rotto soltanto dalla marcia funebre suonata dalla fanfara dei Carabinieri.
L'OMAGGIO DELLO STATO
Assente giustificato il capo dello stato, Sergio Mattarella, alle prese con una indisposizione. Alle esequie erano presenti il presidente del consiglio Mario Draghi, i presidenti di Camera e Senato Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico, i i ministri Lorenzo Guerini, Luigi Di Maio, Luciana Lamorgese, Giancarlo Giorgetti, Renato Brunetta, Elena Bonetti. In chiesa anche il capo della Polizia Franco Gabrielli e il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi. C’era anche il sindaco di Roma, Virginia Raggi, che si è a lungo intrattenuta con i parenti delle vittime. In prima fila era presente la moglie di Luca Attanasio, indossava un velo nero e per tutta la cerimonia ha tenuto in braccio una delle sue tre figlie; le altre due sono rimaste a lungo abbracciate ai nonni. Presenti anche i genitori e la fidanzata del militare Vittorio Iacovacci: per loro un dolore devastante, ma vissuto con contegno e sobrietà.
VIOLENZA STUPIDA E FEROCE
A celebrare i funerali di Stato dei due italiani uccisi in un agguato in Congo è stato il cardinale vicario di Roma Angelo De Donatis e dall’ordinario militare Santo Marcianò. Il vescovo, all’inizio della celebrazione, ha subito portato ai familiari delle vittime la vicinanza del Papa. Nel corso della sua omelia, il vescovo ha poi usato queste parole: “C'è angoscia per i troppi uomini invaghiti dal denaro, che tramano la morte del fratello. La giustizia è disattesa. Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci sono stati strappati da questo mondo da artigli di una violenza stupida e feroce, che non porterà alcun giovamento, ma soltanto altro dolore. Dal male viene solo altro male. La violenza non è una fatalità". Poi l'appuntato Salvatore Di Giorgio ha letto, tra la commozione generale, 'la preghiera del carabiniere'.
L'ULTIMO VIAGGIO
Al termine della celebrazione, le bare sono state portate fuori dalla basilica e sono rimaste per lunghissimi minuti davanti al sagrato della chiesa: capita spesso in questi casi, c’è l’umana tendenza a differire più possibile il momento dell’addio. I familiari di Luca e Vittorio sono rimaste nei pressi dei feretri, salutati e confortati da amici e conoscenti. Poi, accompagnati da un lungo e scrosciante applauso, i due carri funebri si sono mossi e hanno accompagnato a casa per l’ultima volta i due italiani uccisi in Congo: Luca Attanasio verrà sepolto a Limbiate, in Lombardia, mentre Vittorio Iacovacci è tornato a Sonnino, in provincia di Latina.