Centinaia di persone arrestate in tutto il mondo grazie a un'App di messaggi usata dai criminali e intercettata dall'Fbi
Centinaia di persone arrestate in tutto il mondo grazie a un'App di messaggi usata dai criminali e intercettata dall'Fbi
08 giugno 2021, ore 10:48
Il software era installato nei cellulari usati dai malviventi e che erano impiegati per inviare messaggi crittografati. In realtà tutto il sistema era sotto il controllo della polizia. Scoperti 21 complotti per realizzare omicidi e sequestrate oltre 3 tonnellate di droga
La polizia della Nuova Zelanda l’ha definita la più sofisticata operazione contro la criminalità mai realizzata al mondo. Di certo è stato il frutto di un lungo lavoro di preparazione degli investigatori di tutti i continenti che sono riusciti a infiltrarsi tra le trame di diverse organizzazioni grazie a un’’app usata per scambiare i messaggi crittografati. Sono centinaia le persone arrestate tra Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti e diversi Paesi europei. Nel solo territorio australiano sono finiti in manette 224 criminali. Le accuse formulate vanno dall’omicidio per arrivare al traffico di droga e armi. L’operazione è stata denominata Ironside in Australia e Trojan Shield nel resto del mondo.
L’applicazione usata dai criminali
I dettagli del blitz condotto in tutto il mondo sono da film d’azione. Tutto è stato possibile grazie all’applicazione ANoM, installata sui cellulari che , privi di altre funzionalità, venivano usati per scambiare messaggi crittografati. I telefoni con questa applicazione erano venduti al mercato nero e venivano impiegati solo dai malviventi per gestire i loro affari illeciti. Con il tempo si era diffuso negli ambienti criminali l’errata convinzione che l’applicazione fosse totalmente sicura. In realtà per circa 3 anni l’Fbi era riuscita a carpire informazioni su cartelli della droga sudamericani e sulle organizzazione mafiose asiatiche ed europee. In manette anche bande di motociclisti Comanchero e Lone Wolf. Oltre 25 milioni i messaggi registrati dagli investigatori e inviati da 11 mila persone in possesso del sistema di comunicazione. L’operazione ha permesso di scoprire 21 complotti per realizzare omicidi, di sequestrare 3 tonnellate di droga e quasi 35 milioni di dollari in contanti.
Il tranello degli agenti infiltrati
Secondo quanto rivelato dalla polizia, l’operazione è nata dall’intuizione di due agenti dell’Fbi che, nel 2018, hanno pensato di utilizzare l’app per infiltrarsi tra i malviventi. A permetterne la diffusione è stato un trafficante di droga australiano, Hakan Ayik, caduto nel tranello di alcuni agenti sotto copertura. Il sistema si è diffuso rapidamente tra malviventi di spicco, diventati quasi degli influencer della criminalità. A loro insaputa tutte le comunicazioni erano però controllate dai federali americani.