Cento anni fa la nascita di Renata Tebaldi, è stata uno dei grandi miti della musica lirica

Cento anni fa la nascita di Renata Tebaldi, è stata uno dei grandi miti della musica lirica

Cento anni fa la nascita di Renata Tebaldi, è stata uno dei grandi miti della musica lirica


E' considerata una delle icone della lirica, il primo febbraio si celebreranno i 100 anni dalla nascita di Renata Tebaldi, avvenuta a Pesaro nel 1922

Resta uno dei grandi miti della lirica Renata Tebaldi, di cui il primo febbraio si celebrano i 100 anni dalla nascita, avvenuta a Pesaro nel 1922. Animo riservato, celebre per la sua voce limpida, i suoni vellutati e ''soffiati'', come fu detto paragonandola ai vetri di Murano, con questa sua ''voce d'angelo'', fu sempre messa dalle cronache degli anni '50 e '60 e dai rispettivi fans in contrapposizione, anche di carattere, con la forza, le qualità, l'intraprendenza di Maria Callas, due dive dalle grandi voci che si contesero per anni i palcoscenici e il pubblico dei più importanti teatri del mondo. Così, se la Mimì della Callas era realisticamente drammatica e moderna, quella della Tebaldi viveva di un'aura di purezza a contrasto con una realtà crudele dalla quale è come andasse distaccandosi. Dopo gli studi al Conservatorio di Parma e poi Liceo Musicale di Pesaro con il celebre soprano Carmen Melis, si era rivelata nel 1944 nel 'Mefistofele' a Rovigo quindi fu scelta a 24 anni da Arturo Toscanini per partecipare al concerto di riapertura postbellica della Scala nel 1946 dove cantò la preghiera da Mosè in Egitto e il breve solo del Te Deum verdiano (e ne esiste una registrazione). Un avvenimento che le aprì le porte del mondo della musica internazionale facendola debuttare al Festival di Edimburgo, al Covent Garden, e ottenere a Parigi un trionfo con la ''Giovanna d'Arco'' di Verdi. In America arrivò nel 1950 a San Francisco con ''Aida'' e al Metropolitan a New York cinque anni dopo in ''Otello'' di Verdi fu Desdemona accanto a Mario Del Monaco, una delle sue parti preferite, in quanto era particolarmente adatta alla sua personalità e che quindi interpretò innumerevoli volte, anche in varie registrazioni discografiche. Il Metropolitan divenne quasi naturalmente la sede principale della sua attività per 18 anni, anche in seguito a suoi malumori verso la Scala, dove non si era sentita sostenuta e difesa quando nel '51 aveva avuto una defaiance in ''Traviata'', stremata vocalmente da tre esecuzioni consecutive del ''Requiem'' verdiano, la Scala dove invece era giustificata sempre proprio la Callas che vi si insediò. Tebaldi quindi, proclamata ''regina del Met'' dove rimase sino al 1973, realizzò oltre 270 rappresentazioni passando da Tosca, Aida, Madama Butterfly, Mano Lescaut o Mimì della ''Boheme'' e Violetta della ''Traviata'', a ''Andrea Che'nier'', ''Simon Boccanegra'', ''La fanciulla del West'' o ''Il pipistrello''. In quegli stessi anni, tra il 1955 e il 1965 cantò anche per 40 serate alla Lyric Opera di Chicago. Proprio al Met, dopo un ''Andrea Chenier'', la Callas nel 1968 andò a congratularsi con lei e a sancire una sorta di pacificazione. In anni in cui il mondo della lirica viveva un suo periodo d'oro, la verita' è che Tebaldi, fedele alle sue qualità e a un repertorio più tradizionale incentrato su Verdi e Puccini, era anche riservata, estranea a mondanità e salotti, pacata e di carattere mite al contrario della ''tigre'' Callas, con la sua vita sempre pubblica, i suoi amori, le intemperanze e le tante presenze cinematografiche in film-opera ma anche come ''Medea'' di Pasolini, mentre Tebaldi dette solo voce a un film sul ''Lohengrin'' e nel 1953 a Sophia Loren per il film-opera ''Aida''. Nel 1976 dopo un trionfale concerto di beneficenza proprio alla Scala a sostegno dei terremotati del Friuli, si ritirò applauditissima dalle scene e nel febbraio 2002 sempre la Scala organizzò una serata per i suoi 80 anni, due anni prima della sua scomparsa a San Marino il 19 dicembre 2004. Le celebrazioni di questo ''Tebaldi100'', realizzate sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica dal Renata Tebaldi Fondazione Museo, si snoderanno oltre che tra Busseto e Pesaro, a Parma, Barcellona, Parigi, New York, Montreal, a sottolinearne la fama internazionale ancora viva con convegni, concerti, spettacoli, giornate di studi, mostre e pubblicazioni per allargare l'interesse verso il melodramma come strumento di conoscenza culturale e integrazione sociale anche grazie al patrimonio acquisito dalla Fondazione Museo a lei intitolata a Busseto coi suoi oltre 30 mila oggetti tra materiali e documenti originali. 



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