Cento anni fa nasceva Giovanni Paolo Secondo, il Papa polacco che ha segnato la storia del novecento
18 maggio 2020, ore 10:00 , agg. alle 10:29
Il 18 maggio del 1920, nasceva a Wadowice, in Polonia, Karol Wojtyla, che, nel 1978, sarebbe salito al Soglio Pontificio
Santo subito. Questo slogan, per la prima volta nella storia, è risuonato in Vaticano immediatamente dopo la morte di un Papa, il 2 aprile del 2005. I fedeli di tutto il mondo hanno salutato il Pontefice con una richiesta esplicita: Karol Wojtyla doveva diventare Santo. Soltanto 9 anni dopo, il 27 aprile del 2014, è stato Papa Francesco a canonizzare l'uomo venuto da lontano. Oggi, Giovanni Paolo Secondo, avrebbe compiuto cento anni.
Un Papa venuto da lontano
Karol Wojtyla, primo Papa straniero dopo centinaia di anni, ha avuto una vita ricca prima di salire al Soglio Pontificio, una vita fatta di lavoro, amici, una fidanzatina e un ruolo come attore teatrale. Giovanni Paolo Secondo nacque in Polonia, a Wadowice. Studiava all'Università quando scoppiò la Seconda Guerra Mondiale. L'Ateneo chiuse e Wojtyla iniziò a lavorare in una cava. Poi la scelta di entrare in seminario, a Cracovia, e l'ordinazione a sacerdote nel 1946. A Roma, conseguì un dottorato in teologia e tornò in Polonia nel 1948. Diventato arcivescovo di Cracovia nel 1964, fu eletto papa il 16 ottobre del 1978. Dopo la fumata bianca, Wojtyla salutò i fedeli radunati in piazza San Pietro con un discorso che nessuno ha dimenticato e che è entrato nella storia. In un italiano ancora incerto disse: "Se sbaglio mi corrigerete", mostrando tutta la sua simpatia.
Un Papa che ha fatto la storia
Il pontificato di Giovanni Paolo Secondo è stato caratterizzato da moltissimi momenti entrati nella storia. Il ruolo di Wojtyla è stato fondamentale per la caduta del comunismo, a iniziare proprio dalla Polonia. Il Papa ispirò Lech Walesa, un elettricista che fondò il sindacato cattolico Solidarnosc, che Giovanni Paolo Secondo sostenne e protesse. Il governo polacco, appoggiato dall'Unione Sovietica, fu costretto a negoziare con Solidarnosc e, nel 1989, nel Paese si tennero elezioni semi-libere, che portarono a un governo di coalizione. La cortina di ferro, da quel momento in avanti, iniziò a crollare con le rivoluzioni che portarono alla caduta del muro di Berlino, il 9 novembre di quell'anno, e alla dissoluzione dell'Unione Sovietica nel 1991.
Un Papa fuori dagli schemi
L'album fotografico della vita di Wojtyla è fatto di tante istantanee indimenticabili. Il Papa che scia, che passeggia in montagna, che si ferma su un sentiero per salutare i fedeli, che si muove a ritmo di musica alla Giornata Mondiale della Gioventù, evento da lui fortemente amato. E poi i bimbi coccolati, i 104 viaggi apostolici in tutto il mondo, instancabile, l'appello ai mafiosi - Convertitevi! - e quell'invito ai giovani: "Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro".
L'attentato nel giorno della Madonna di Fatima
Il 13 maggio del 1981, Giovanni Paolo Secondo fu vittima di un attentato in Piazza San Pietro, il cui movente non è mai stati definitivamente chiarito. Wojtyla era a bordo della papamobile quando un uomo turco, Ali Agca, gli sparò, ferendolo gravemente. Portato all'Ospedale Gemelli, fu salvato dai medici. Il Papa attribuì il fatto di non essere morto all'intercessione della Madonna di Fatima, che si festeggia proprio il 13 maggio. La pallottola estratta dal corpo di Giovanni Paolo Secondo è ora incastonata nella corona della statua della Madonna di Fatima, in Portogallo. Wojtyla è stato protagonista di un incontro storico con il suo attentatore, che ottenne poi la Grazia nel 2000, senza opposizione del Vaticano. Quel giorno, nel carcere di Rebibbia, qualcuno fotografò due uomini seduti su due sedie uno di fronte all'altro. Si sussurrarono parole che nessuno ha mai saputo.