13 luglio 2019, ore 20:00
Si conferma un trend negativo oramai da sette anni
Si conferma il trend negativo per quanto riguarda i prestiti bancari alle piccole imprese. Anche nel mese di marzo 2019 i finanziamenti sono scesi del 2,3% rispetto allo stesso periodo del 2018. A confermarlo è la CGIA di Mestre (Associazione Artigiani Piccole Imprese). Tendenza che per queste piccole realtà aziendali dura oramai da sette anni. La CGIA rileva come "dal 2012, come sottolinea la Banca d'Italia nella sua ultima relazione annuale, il volume dei prestiti alle aziende con meno di venti addetti è sceso costantemente. Un risultato che solo in parte è riconducibile alla qualità della domanda e al livello di rischiosità di questi soggetti". Una condotta, quella praticata degli istituti di credito nei confronti delle piccole e piccolissime imprese che - secondo la CGIA - che lascia trasparire una volontà ben precisa. "Quando una micro impresa si rivolge ad una banca per ottenere un finanziamento - sottolinea il segretario Renato Mason - nella stragrande maggioranza dei casi quest'ultimo ha una dimensione economica molto contenuta. Se in prima battuta sembra una richiesta facilmente solvibile, successivamente si scopre che per redigere l'istruttoria ed erogare il prestito gli istituti di credito devono assumersi dei costi fissi molto elevati, che riducono al minimo i margini di profitto di questa operazione". Questa è la ragione che ha spinto molte banche, soprattutto di livello nazionale, a chiudere i rubinetti del credito alle micro aziende. E senza liquidità - conclude Mason - "molti artigiani e altrettanti piccoli imprenditori si sono trovati in gravi difficoltà".
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