Champions League. L'Atalanta travolge lo Young Boys e all'Inter basta un autogol. Il Milan soffre ma vince

Champions League. L'Atalanta travolge lo Young Boys e all'Inter basta un autogol.  Il Milan soffre ma vince

Champions League. L'Atalanta travolge lo Young Boys e all'Inter basta un autogol. Il Milan soffre ma vince   Photo Credit: Fotogramma.it


26 novembre 2024, ore 23:25

L'Inter batte il Lipsia 1-0. Milan vince ma fatica con lo Slovan Bratislava finisce 3-2. Young Boys-Atalanta 1-6

YOUNG BOYS ATALANTA, 1-6

Terza vittoria in trasferta su tre per l'Atalanta, che vale l'inserimento temporaneo nelle prime otto in classifica, nella fase campionato di Champions League giunta alla quinta giornata. A Berna lo Young Boys, comunque in grado di interrompere le partite europee senza gol subiti dei bergamaschi, resiste poco. Ganvoula risponde subito al primo gol europeo di Retegui nella sfida tra centravanti, poi bastano tre geniali intuizioni del secondo marcatore della serata De Ketelaere per prendere il largo già nel primo tempo servendo a Kolasinac e allo stesso centrattacco azzurro il terzo e il quarto gol dalla mezzora al quarantesimo. Nella ripresa il quinto gol con De Ketelaere e il sesto con Samardzic al novantesimo.

IL MATCH

Tra 9' e 11' il botta e risposta tra l'oriundo, trovato in corridoio da De Ketelaere poco oltre il disco di centrocampo per corsa e destro incrociato appena dentro l'area, e la prima punta di casa, che schiaccia il corner da sinistra di Ugrinic piegando le mani a Carnesecchi. Le occasioni fioccano assecondando un ritmo di gara deciso e, intorno al quarto d'ora, il sinistro di De Ketelaere centrale riprendendo una punizione di Retegui respinta dalla barriera trova risposta nello spiovente da destra del terzino di casa Blum che il portiere dei bergamaschi deve staccare dall'incrocio. Verso metà frazione, il tentativo sull'esterno della rete di Pasalic che quasi dal fondo prova il colpo di tacco lungo lo schema d'angolo tra Cuadrado e Brescianini. I giri del motore di Gasperini restano altissimi e De Ketelaere sfrutta l'angolo di Ruggeri prolungato di tacco da Kossounou per girare in porta il nuovo vantaggio a due minuti dalla mezzora. Colpevolmente Von Balmoos si lascia passare il pallone sotto le braccia, e chiudere il palo di competenza da Cuadrado poco più tardi non lo salva da altri due gol su altrettante ripartenze nerazzurre. Al 32' Kolasinac esce in anticipo oltre metà campo e la coppia Retegui-De Ketelaere lo lancia in porta indisturbato; sette minuti e ancora il belga dal centrosinistra firma il terzo assist in un tempo solo per Retegui che anticipa Lauper trovando il 4-1 nell'angolino alla destra del portiere. La ripresa comincia di fatto col 5-1 di De Ketelare convergendo da destra sull'apertura di Pasalic per la deviazione di Camara che spiazza il proprio portiere. E' l'undicesimo, le energie vanno dosate in vista della Roma lunedì prossimo ed ecco al 18' il doppio cambio Samardzic-Zaniolo per Brescianini-Retegui poco dopo un tentativo alle stelle di Ugrinic da fuori. Intorno alla mezzora, annullato il gol a Kolasinac in fuorigioco sul tiro parato a Cuadrado, poi Von Balmoos dice di no a Samardzic e Niasse devia per il nono angolo il tiro di Kossounou lungo una carambola dalla bandierina innescata da Samardzic quando l'esordiente nella competizione Palestra ha già preso il posto di De Ketelaere. Il serbo fissa lo score sul 6-1 partendo da destra: tre difensori su quattro dribblati e sinistro nell'angolino sul primo palo.

INTER LIPSIA, 1-0

Massimo risultato con il minimo sforzo: l'Inter batte anche il Lipsia per 1-0 (il terzo consecutivo in Europa) e vola in testa alla classifica unica di Champions League, aspettando le gare del turno del mercoledì. Tre punti che arrivano grazie ad una autorete di Lukeba in una serata in cui la squadra di Simone Inzaghi controlla la partita senza però riuscire mai a dare il colpo del definitivo ko ai tedeschi. Che, complici anche le tante assenze, non hanno però mai creato grossi grattacapi alla difesa interista. La brutta notizia per Inzaghi soprattutto è che poco prima dell'intervallo è costretto a sostituire il francese Pavard per un risentimento muscolare ai flessori della coscia sinistra. La vittoria fa fare un altro salto in avanti a Lautaro Martinez e compagni, che a tre partite dalla fine della prima fase hanno già quasi un piede agli ottavi di finale senza passare dalle force caudine degli spareggi.

SLOVAN BRATISLAVA MILAN, 2-3

Il Milan torna a vincere ma lo fa tirando un gran sospiro di sollievo. Contro lo Slovan Bratislava fanalino di coda della Champions League, ancora a secco di punti, i rossoneri subiscono due gol e ne rischiano almeno uno in più, ma riescono a segnarne tre grazie anche all'ingresso in campo di Rafael Leao nella ripresa. Il Milan soffre più del previsto e del dovuto. Affossato da una difesa che continua a ricadere in errori spesso sconcertanti.

IL MATCH

La prima, clamorosa, chance da rete arriva dagli slovacchi. I padroni di casa non si portano in vantaggio solo grazie ad un miracoloso intervento in scivolata di Pavlovic. I rossoneri reagiscono a stretto giro con la rete del solito Pulisic che pur non essendo in ottima forma fa sempre la differenza. Ma la gioia del Milan dura appena tre minuti. Perchè ancora una volta la difesa rossonera si fa trovare scoperta, e Barseghyan procede indisturbato palla al piede e trova il pari. Ad inizio ripresa, il tecnico portoghese inserisce Leao sperando nelle sue accelerate. Poi un passaggio illuminante di Fofana lancia il portoghese che non sbaglia. 2-1 e partita che sembra cambiare volto. Arriva anche la rete di Abraham grazie ad uno scellerato retropassaggio di Strelec che si dispera. Ma a due minuti dalla fine arriva il gran gol di Nino Marcelli, talento slovacco. Una rete che spaventa ma non cambia l'esito del match anche se è forse la prova di quanto il Milan abbia ancora da lavorare. In Champions i rossoneri salgono a nove punti in classifica, nelle prossime due sfide affronteranno a San Siro la Stella Rossa e il Girona, due squadre non insormontabili. Ma bisogna evitare di farsi male da soli, di lasciare campo aperto agli avversari, vanificando quanto di buono cerca di costruire il reparto offensivo.


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