Chiamò "bastarda" Giorgia Meloni. Oggi a Roma è iniziato il processo per diffamazione che vede imputato Roberto Saviano
Chiamò "bastarda" Giorgia Meloni. Oggi a Roma è iniziato il processo per diffamazione che vede imputato Roberto Saviano Photo Credit: agenziafotogramma.it
15 novembre 2022, ore 18:00 , agg. alle 23:49
"Sono il giornalista più processato da questo governo" afferma Saviano. L'udienza è stata aggiornata al 12 dicembre. L'avvocato della premier apre all'ipotesi di un ritiro della querela
Oggi a Roma, di fronte al giudice monocratico, è iniziato il processo che vede imputato Roberto Saviano per diffamazione nei confronti del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Presenti all'udienza - durata pochi minuti e che si aggiornerà il 12 dicembre - anche Massimo Giannini, direttore de La Stampa, l'attrice Kasia Smutniak e la scrittrice Michela Murgia. Mentre il vicepremier Matteo Salvini ha chiesto di costituirsi parte civile.
LA RICOSTRUZIONE DELLA VICENDA
I fatti risalgono al dicembre 2020, quando durante una puntata della trasmissione televisiva Piazzapulita su La7, Roberto Saviano usò l’appellativo "bastardi", riferito alla allora parlamentare di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e al numero uno della Lega Matteo Salvini (che per questo episodio si è costituito parte civile pur non avendo querelato all’epoca) per il loro contrasto alle Ong. Saviano si scagliò contro di loro al termine di un video che mostrava la disperazione di una donna che aveva perso in mare il proprio figlio di sei mesi dopo il rovesciamento della imbarcazione sulla quale viaggiavano, paragonando il mancato soccorso in mare come ad un'ambulanza che non interviene per i feriti in strada. “Vi sarà tornato alla mente tutto il ciarpame detto sulle Ong: “taxi del mare”, “crociere”… viene solo da dire bastardi. A Meloni, a Salvini, bastardi, come avete potuto? Come è stato possibile, tutto questo dolore descriverlo così? È legittimo avere un’opinione politica ma non sull’emergenza”, aveva detto Saviano in diretta.
LE PAROLE DI SAVIANO DAVANTI AL TRIBUNALE
"Mi ritrovo oggi in giudizio - afferma Saviano davanti al tribunale - e ritengo singolare che uno scrittore sia processato per le parole che spende per quanto dure esse siano, mentre individui inermi continuano a subire atroci violenze". "Credo di aver il record di giornalista, personalità, individuo più processato da questo governo" aggiunge Saviano lasciando piazzale Clodio, annunciando che "Matteo Salvini ha presentato istanza per essere parte civile in questo processo". E poi spiega che Salvini lo avrà "contro sia in questo processo sia nel processo l’anno prossimo per la frase 'il ministro della malavita'. In aula si è detto che non dovevo fare il comizio ma io voglio solo difendermi". L’avvocato di Meloni Luca Libra ha aperto all’ipotesi di un ritiro della querela, atto che farebbe venir meno le accuse: “La querela nasce dal livore utilizzato. Io ho insegnato a mio figlio che la parola “bastarda” è un’offesa. Valuteremo comunque se ritirarla”, ha affermato.