16 gennaio 2025, ore 16:31
Attualmente agli arresti domiciliari, la giovane attende la decisione della Corte di Cassazione, che dovrà stabilire se confermare o revocare la custodia cautelare in carcere disposta dal Tribunale del Riesame di Bologna.
Il ritorno all’abitazione
Chiara Petrolini rientra nella casa di famiglia. La decisione è stata presa dal Tribunale di Parma dopo il dissequestro dell’abitazione, oggetto di numerosi sopralluoghi, avvenuto nei primi giorni di dicembre 2024. Nel frattempo, da agosto, la 21enne aveva scelto di trasferirsi in un appartamento a Parma, insieme ai genitori.La donna è accusata dell’omicidio dei due neonati che avrebbe partorito, tenendo tutti all’oscuro delle gravidanze, per poi sotterrarli nel giardino della villetta.
Le indagini
La tragedia è poi venuta alla luce il 9 agosto del 2024, quando la nonna della ragazza ha trovato nel giardino di casa il corpo di un neonato dissepolto dai cani di famiglia. Circa un mese dopo, il 7 settembre, sono stati rinvenuti anche i resti del primo figlio (che le indagini, poi, rileveranno essere nato probabilmente a maggio 2023), sotterrato nello stesso giardino, un anno prima.La scoperta ha dato il via ad una serie di indagini che hanno portato all’arresto della donna, sollevato interrogativi sulle sue condizioni psicologiche e sul contesto familiare.
Il ritrovamento del primo cadavere era stato comunicato alla famiglia mentre si trovava in vacanza negli Stati Uniti: una vacanza conclusa, come era stato programmato, il 19 agosto con il rientro in Italia.
In attesa del processo
A giorni verrà fissata l’udienza che decreterà la modalità di detenzione di Petrolini in attesa del processo. Lo scorso 20 settembre, infatti, il Gip del tribunale di Parma aveva posto la 21enne agli arresti domiciliari, ma la Procura aveva presentato appello ed il Tribunale del Riesame, dopo aver segnalato il rischio di reiterazione e l'insufficienza della custodia cautelare a casa coi genitori, aveva stabilito la custodia in carcere. La pronuncia definitiva, tuttavia, spetta alla Suprema Corte cui si è rivolto, presentando ricorso, il difensore della giovane, Nicola Tria.Argomenti
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