Ciclismo, è morto per un malore Felice Gimondi
16 agosto 2019, ore 20:20 , agg. alle 22:52
Il campione di ciclismo stava facendo il bagno nelle acque di Giardini Naxos
Era simbolo di un'Italia felice, che ora appare ancora più vuota e lontana. Felice Gimondi, un monumento dello sport italiano, ha scelto l'estate per andarsene, la stagione del Tour de France, uno dei grandi giri che ha conquistato nella sua lunga e straordinaria carriera. La morte lo ha colto in mare, quello sì ambiente inusuale per un ciclista abituato alle ampie pianure e alle grandi salite. Lo ha colto un malore mentre faceva il bagno nelle acque di Giardini Naxos, nei pressi di Taormina, dove era in vacanza insieme alla
famiglia. Inutili tutti i tentativi di intervento. Gimondi, che avrebbe compiuto 77 anni il 29 settembre, era sofferente di cuore e secondo i soccorritori sarebbe rimasto vittima di un infarto. Il cuore, che insieme a due gambe d'acciaio lo aveva spinto spesso oltre i limiti, facendogli toccare tra il 1965 e il 1979 tutte le vette della gloria sportiva in un palmares unico, che comprende tra l'altro tre Giri d'Italia, un Tour de France, una Vuelta, un Mondiale, una Roubaix, una Sanremo e due Giri di Lombardia. Vittorie ma anche sconfitte, in una stagione d'oro del ciclismo che viveva su grandi rivalità. In Italia, i suoi "nemici" erano Vittorio Adorni (classe '37) e Gianni Motta ('43) ma sulla sua strada si trovò troppe volte davanti il "Cannibale", Eddy Merckx. "Stavolta perdo io" è il commento a
caldo del campionissimo belga, che si dice distrutto. "Perdo prima di tutto un amico e poi l'avversario di una vita. Abbiamo gareggiato per anni sulle strade l'un contro l'altro, siamo diventati amici a fine carriera. L'avevo sentito due settimane fa, come capitava ogni tanto".