Cinquecento medici e sanitari morti durante il Covid, oggi la Giornata nazionale

Cinquecento medici e sanitari morti durante il Covid, oggi la Giornata nazionale

Cinquecento medici e sanitari morti durante il Covid, oggi la Giornata nazionale Photo Credit: Fotogramma


E' stato scelto a livello simbolico il 20 febbraio per ricordare il giorno in cui a Codogno venne scoperto il paziente uno

Ricorre oggi la terza Giornata nazionale del personale sanitario, socio-sanitario, socio-assistenziale e del volontariato. La data di oggi non è casuale. E' stato scelto a livello simbolico il 20 febbraio per ricordare il giorno in cui a Codogno venne scoperto il paziente uno. Nell'Aula magna della Pontificia Università San Tommaso D'Aquino questa mattina si è aperto un evento promosso dalle Federazioni e dai Consigli nazionali degli Ordini delle professioni socio sanitarie: medici e odontoiatri, infermieri, farmacisti, medici veterinari, tecnici sanitari e professionisti della riabilitazione e prevenzione, ostetriche, chimici e fisici, fisioterapisti, psicologi, biologi, assistenti sociali.

Durante la pandemia 500 decessi tra i professionisti socio-sanitari

I lavori partono da un dato: durante la pandemia sono stati 500 i decessi tra i professionisti socio-sanitari, la Giornata è dedicata proprio a loro. Ospiti il ministro della Salute, Orazio Schillaci, e il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri. "Sono oltre 1 milione e mezzo gli iscritti agli albi professionali - ha ricordato Schillaci -. Di questi più di 1 milione e duecentomila sono attivi sul mercato del lavoro. Il capitale umano è la leva principale dei servizi sanitari" ed è essenziale "per la piena tutela del diritto fondamentale alla salute, sancito dalla nostra Costituzione". In questo senso la Giornata nazionale del personale sanitario a Roma rappresenta una "occasione preziosa per onorare la professionalità di chi si prende cura della nostra salute, con competenza e dedizione, nonché per ricordare il sacrificio e lo straordinario impegno profuso durante l'emergenza Covid-19".

La carenza di personale

La carenza di personale, ha continuato il ministro "rappresenta, da anni, un'emergenza nazionale e sono convinto che dobbiamo affrontarla. Ho assunto l'impegno, in questo mandato, di procedere a una rivalutazione del trattamento economico di chi ogni giorno è impegnato nel servizio sanitario pubblico". Un primo segnale "è stato dato con l’inserimento, in legge di bilancio 2023, della norma che incrementa l’indennità al personale operante presso i pronto soccorso". In modo parallelo, "è necessario agire sui vincoli di spesa per permettere alle Regioni di potenziare gli organici e rafforzare i servizi sanitari regionali".

Tutelare l’incolumità del personale sanitario contro gli episodi di aggressione

"Considero indifferibile - ha aggiunto Schillaci - mettere in atto tutte le iniziative necessarie a tutelare l'incolumità del personale sanitario e sociosanitario, alla luce degli episodi di aggressione fisica e verbale che si ripetono con sconcertante frequenza, in particolare contro le donne. Da subito mi sono attivato per efficientare le attività di monitoraggio e prevenzione dell'Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie e a breve partirà anche il tavolo dedicato ai pronto soccorso, dove si verificano con più frequenza i casi di aggressione".

La giornata istituita nel 2020, in piena pandemia

La giornata è stata istituita con la Legge 13 novembre 2020 "per onorare il lavoro, l'impegno, la professionalità e il sacrificio del personale medico, sanitario, sociosanitario, socio-assistenziale e del volontariato nel corso della pandemia da coronavirus". E' stata scelta la data simbolica del 20 febbraio per ricordare il giorno in cui a Codogno venne scoperto il cosiddetto “paziente uno”.



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