Clamorosa protesta in Sardegna, 4 operai asserragliati su una ciminiera a 100 metri di altezza
Clamorosa protesta in Sardegna, 4 operai asserragliati su una ciminiera a 100 metri di altezza
28 febbraio 2023, ore 10:41
La Portovesme nel Sulcis annuncia il fermo dell'80% degli impianti per il caro energia, 1300 posti di lavoro a rischio. Per questo quattro operai sono saliti per protesta su una ciminiera alta 100 metri e non intendono scendere senza risposte concrete
PROTESTA AD ALTA QUOTA
Il caro bollette non soltanto mette in difficoltà le famiglie, spesso chiamate a far quadrare conti sempre più in crescita. Ma ha condizionato anche l’attività di numerose aziende, costrette a ridurre la produzione. Il che mette a rischio lo stipendio di chi già faceva fatica a pagare le bollette. Un cortocircuito. Che può far disperare e che può portare ad azioni dimostrative. Come quella che stamattina è andata in scena in Sardegna. Quattro lavoratori della Portovesme srl, nel Sulcis, si sono asserragliati sulla ciminiera dell'impianto Kss a 100 metri di altezza. La clamorosa protesta, corredata da un comunicato, è stata messa in atto per porre in modo forte il tema del caro energia e della fermata di quasi tutti gli impianti della Portovesme srl che metterebbe a rischio 1300 buste paga. Nel frattempo da ieri i lavoratori degli appalti sono in assemblea permanente, nel piazzale della Portovesme srl, con presidio nella portineria degli appalti, dove sono state anche piazzate alcune tende.
POSTI DI LAVORO A RISCHIO
I lavoratori che stanno portando avanti questa protesta si dicono pronti a restare sulla ciminiera fino a che non riceveranno risposte concrete. Contattati dall’agenzia Ansa hanno dichiarato: “Questo non è un colpo di testa, ma è un'azione a sostegno delle vertenze e delle iniziative messe in atto sino a ora dalle Rsu e dai sindacati. Noi a questo punto abbiamo la necessità di avere un incontro urgente al ministero per aprire un confronto nazionale con tutti gli interlocutori seduti allo stesso tavolo e trovare una soluzione subito sul fronte energia. Non bastano le rassicurazioni, ma per farci scendere servono impegni seri e forti". I sindacati hanno subito appoggiato la protesta ad alta quota. In un comunicato congiunto Filctem-Cgil, Cisl e Uil hanno espresso “solidarietà ai lavoratori che hanno intrapreso questa iniziativa a difesa del lavoro. E’ evidente che il tema da risolvere è quello dell'energia, purtroppo registriamo nessun passo avanti delle istituzioni. Condividendo il documento dei lavoratori chiediamo con la massima urgenza un incontro con il ministro competente”. Secondo i sindacati, oggi scadono i termini per la presentazione di soluzioni tecnico-giuridiche per interrompere la procedura di fermata dell’80% degli impianti, ma per il momento l’attesa svolta non è arrivata. Questa clamorosa protesta è l’ultima occasione per riaprire la questione.