Clima: giugno 2024 è stato il più caldo di sempre
08 luglio 2024, ore 11:00
I dati dell’Osservatorio Copernicus confermano temperature insolite: è il tredicesimo mese consecutivo che supera i record
Lo vedo, è già pronto. Lo sento scalpitare. Lo zio di turno, il vicino di casa, il boomer che proprio non resiste alla tentazione di commentare l’ennesimo record di temperature registrato a livello globale: “Eh ma ha sempre fatto caldo!”. Più i dati che testimoniano il cambiamento climatico si fanno incontrovertibili, più una fetta di irriducibili negazionisti - soprattutto sui social - si dedica a letture che riducono il fenomeno a inutile allarmismo, anteponendo la propria, limitata, esperienza all’evidenza scientifica.
L’ultimo monito arriva dal Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus, il centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine implementato dalla Commissione europea con i finanziamenti dell’Ue. Il mese di giugno di quest’anno è stato il più caldo a livello globale di qualsiasi altro giugno precedente. Come se il dato assoluto non bastasse, si tratta del 13mo mese consecutivo che supera i record nelle rilevazioni.
I dati di Copernicus
Se quello del 2024 è stato il giugno più caldo mai registrato, a renderlo tale è stata la temperatura media dell’aria superficiale di oltre 16°C, di 0.67°C al di sopra della media del periodo compreso tra il 1991 e il 2020 e 0.14°C al di sopra del precedente massimo stabilito nel giugno 2023.
La temperatura media europea è stata di 1.57°C superiore alla media, rendendo il mese il secondo giugno più caldo in Europa. Le temperature europee sono state maggiormente al di sopra della media nelle regioni sudorientali e in Turchia, ma vicine o inferiori alla media nell'Europa occidentale, in Islanda e nella Russia nordoccidentale. Al di fuori dell'Europa, le temperature sono state più alte della media nel Canada orientale, negli Stati Uniti occidentali e in Messico, in Brasile, nella Siberia settentrionale, in Medio Oriente, nell'Africa settentrionale e nell'Antartide occidentale. Le temperature sono state inferiori alla media nel Pacifico equatoriale orientale, indicando lo sviluppo di La Niña, ma le temperature dell'aria sull'oceano sono rimaste ad un livello insolitamente alto in molte regioni.
Il trend in crescita
Ai più attenti non sarà sfuggito che notizie di questo tipo (“il mese più caldo…) non sono certo una novità. Da tempo, ormai, l’osservatorio Copernicus pubblica regolarmente monitoraggi che proclamano quelli appena trascorsi come i mesi più caldi mai registrati prima. Giugno 2024, in particolare, risulta essere il tredicesimo di questa serie, confermandosi come l’ennesimo mese di fila più caldo (tenendo come riferimento lo stesso periodo degli anni precedenti). Questi studi risultano particolarmente accurati poiché frutto dell’elaborazione di dati ottenuti a partire da miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche di tutto il mondo.
Se parliamo di trend di crescita, a onor del vero, bisogna rilevare che una striscia simile di record mensili di temperatura globale si era già verificata nel 2015/2016. La temperatura media globale degli ultimi 12 mesi (luglio 2023 - giugno 2024), tuttavia, è stata la più alta mai registrata.
“Si tratta di qualcosa di più di una stranezza statistica, che evidenzia un cambiamento importante e continuo del nostro clima”, afferma Carlo Buontempo (cognome al contempo benaugurante e coerente con il tema trattato), del Copernicus Climate Change Service. “Anche se questa specifica serie di eventi estremi finirà ad un certo punto, siamo destinati a vedere nuovi record infranti man mano che il clima continuerà a riscaldarsi. Questo è inevitabile, a meno che non smettiamo di aggiungere gas serra nell'atmosfera e negli oceani", conclude Buontempo.