29 febbraio 2020, ore 17:00 , agg. alle 15:35
C'è preoccupazione invece per il 2020 a causa dei dazi e dell'emergenza Coronavirus
Esportazioni record per cibi e vini italiani nel 2019, con un totale di 44,6 miliardi di euro grazie all'aumento del 7% rispetto all'anno precedente: è quanto emerge dall'analisi della Coldiretti sulla base dei dati definitivi dell'Istat. "Un risultato straordinario con il cibo ed il vino che - rileva la Coldiretti - svolgono nel mondo anche un ruolo da traino per l'intero Made in Italy".
C'è invece preoccupazione per il 2020 a causa dei dazi e dell'emergenza Coronavirus. Il vino è il prodotto più esportato, con un fatturato realizzato all'estero stimato in 6,4 miliardi nel 2019: superiore a quello ottenuto sul mercato interno. Dall'analisi emerge che quasi i due terzi (63%) delle esportazioni agroalimentari italiane interessano i Paesi dell'Unione Europea, dove nel 2019 si è registrata una crescita del 3,6%. Fra i partner esteri il principale è la Germania, verso la quale le esportazioni sono aumentate del 2,9%, raggiungendo 7,2 miliardi; bene anche gli Stati Uniti, con un aumento dell'11% per un totale di 4,7 miliardi di export.
Al 2020 si guarda con preoccupazione, prosegue la Coldiretti, a causa degli "effetti dell'applicazione dal 18 ottobre 2019 delle tariffe aggiuntive del 25% su circa mezzo miliardo di euro di esportazioni di prodotti agroalimentari nazionali" e per "gli effetti recessivi dell'emergenza sanitaria Coronavirus, con i vincoli ai trasporti per cercare di contenere il contagio". Questi ultimi, si legge nella nota, "si stanno riflettendo anche sulla logistica delle merci, con incertezze e ritardi che impattano sugli scambi commerciali". Pesano inoltre "i limiti agli spostamenti dei cittadini che cambiano le abitudini di consumo soprattutto fuori casa, con un brusco freno della domanda internazionale". Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, rileva che "a livello internazionale occorre impiegare tutte le energie per superare le politiche dei dazi e degli embarghi per ridare respiro all'economia mondiale in momento difficile per tutti" e che "insieme agli interventi per sostenere il tessuto produttivo a livello nazionale serve anche ricostruire un clima di fiducia nei confronti del marcio Made in Italy che rappresenta nell'alimentare una eccellenza riconosciuta sul piano qualitativo e sanitario a livello comunitario ed internazionale".