01 marzo 2020, ore 09:00 , agg. alle 11:43
L'emergenza riguarda tutte le regioni "dal Piemonte alla Sicilia"
"Gli effetti del cambiamento climatico" hanno portato un "inverno anomalo" e Coldiretti ha lanciato "l'allarme siccità in città, nelle campagne con difficoltà per le coltivazioni e nei pascoli per l'alimentazione degli animali".
Una situazione che, per l'associazione, riguarda tutte le regioni "dal Piemonte alla Sicilia" tanto che "l'Italia rischia di rimanere a secco in un 2020 segnato da una diminuzione delle precipitazioni dell'80% e una temperatura superiore di 1.87 gradi rispetto alla media storica secondo le elaborazioni su dati Ispra relativi a gennaio". Inoltre, per Coldiretti "la situazione sta diventando preoccupante anche al nord dove il Consorzio per il Canale Emiliano-Romagnolo ha dovuto anticipare l'avvio dell'irrigazione a beneficio dell'intero comparto agricolo".
La siccità "è diventata un evento avverso. In un Paese piovoso come l'Italia - ha affermato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti - per carenze infrastrutturali si trattiene solo l'11% dell'acqua, occorre cambiare passo: il primo step è la realizzazione di piccole opere, per contrastare il rischio idrogeologico, poi occorre sistemare e pulire gli argini dei fiumi e pensare a progetti di ingegneria naturalistica. Servono - ha aggiunto - un piano infrastrutturale per la creazione di piccoli invasi che raccolgano l'acqua piovana, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico".