07 gennaio 2025, ore 11:30
I rossoneri ora dovranno trovare continuità in campionato per dare seguito alla rimonta vincente di Riad. I nerazzurri cercheranno il riscatto ma devono riflettere sui troppi cali di tensione vissuti in questa stagione
MILAN, ORA SERVE CONTINUITA'
In pochi giorni al Milan, Sergio Conceicao ha battuto Juventus e Inter (entrambe rimontate) e ha conquistato un trofeo. Il tecnico portoghese non poteva atterrare in modo migliore sull’universo rossonero. Leao e Theo Hernandez, gli ammutinati di Fonseca, sono tornati al centro del gioco e sono risultati decisivi: la loro qualità ha consentito al Milan una rimonta clamorosa: da 0-2 a 3-2, con esultanza rafforzata dal gol vittoria al novantatreesimo minuto, un vero colpo da KO. Ora la sfida sarà dare continuità a giocatori che raramente hanno avuto un rendimento costante. Conceicao ha comunque dato la scossa alla squadra, adesso andranno trasferiti in campionato la stessa applicazione e la stessa ferocia. Non bisogna dimenticare che anche con Fonseca il Milan ha vissuto partite gloriose (derby di campionato e trasferta a Madrid contro il Real); ma quando si sono abbassati stimoli e motivazioni, è tornata la mediocrità. Conceicao sa qual è l’errore da non commettere.
INTER, TROPPI CALI DI TENSIONE
L’Inter si morde le mani, torna a casa con la sensazione di aver gettato alle ortiche la partita e di aver consentito agli avversari di risorgere. E non è la prima volta, torna in mente per esempio il 4-4 contro la Juventus. C’è un altro dato sul quale riflettere: i nerazzurri in questa stagione subiscono gol soprattutto nei minuti finali, l’anno scorso non succedeva mai. Il potenziale della squadra di Inzaghi resta, ma i passaggi a vuoto iniziano ad accumularsi. Non può essere un caso. L’assenza di giocatori come Thuram e Calhanoglu può incidere, Taremi ieri si è sbloccato con un gol e un assist ( ma si è anche mangiato il possibile 3-1); Asslani invece ancora una volta si è rivelato non all’altezza. E nemmeno Simone Inzaghi è parso perfetto: alla fine Conceicao ha azzeccato i cambi, lui no. Il tecnico interista è bravissimo quando tutto fila liscio, un po’ meno quando deve gestire una situazione di difficoltà.