17 maggio 2020, ore 10:12
agg. 28 marzo 2023, ore 17:27
L’emergenza Covid-19 ha colpito duramente l’Italia e il mondo intero, provocando innumerevoli vittime e una grave crisi economica e sociale, ma ripartire è possibile
Rimettere in moto il Paese
Il modello di Adriano Olivetti
Uno spunto per guardare al futuro può arrivare, paradossalmente, proprio dal passato. L’Italia, infatti, è stata la culla di uno dei più grandi imprenditori di tutti i tempi, ovvero Adriano Olivetti. Adriano nacque nel 1901 a Ivrea (TO) e fu uno dei protagonisti dell’incredibile rinascita del Bel Paese nel secondo dopoguerra. Egli ereditò la guida della fabbrica Olivetti dal padre Camillo e la rese celebre in tutto il mondo. In molti, ancora oggi, ricorderanno la mitica macchina da scrivere Lettera 22, la calcolatrice elettromeccanica Divisumma 14 o il calcolatore elettronico Elea 9003, simboli di un’era che resiste nel tempo. Adriano Olivetti, però, non è mai stato un imprenditore come tutti gli altri. Egli riteneva fortemente che la fabbrica non dovesse guardare unicamente all’indice dei profitti. Questa, infatti, secondo la sua idea, doveva distribuire ricchezza, cultura e servizi. In poche parole, tra il lavoratore, la città e la fabbrica vi era uno stretto legame. Lo sviluppo della cittadina di Ivrea e del Canavese, infatti, fu dovuto in particolare alla presenza della Olivetti. Adriano Olivetti investì sempre una parte consistente dei profitti per la realizzazione di case per gli operai, servizi sanitari, asili nido, centri ricreativi e una rete per i trasporti. Tutto ciò, unito a salari giusti e a orari di lavoro adeguati, contribuì a creare una vera e propria comunità. Dopo la morte improvvisa di Adriano, avvenuta nel 1960, il suo ambizioso progetto non fu portato avanti con la stessa convinzione e tenacia. Ad oggi resta il rimpianto di non aver sfruttato appieno quella grande opportunità e di non aver dato un seguito al lavoro svolto da Adriano. Ma, forse, è arrivato ora il momento di riprendere il cammino sulla strada da lui tracciata. «Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità o coraggio di fare.» - cit. Adriano Olivetti.