21 gennaio 2023, ore 12:31
Da Confesercenti arrivano brutte notizie sulle famiglie italiane, sempre più costrette a spendere i loro risparmi per mantenere lo stesso stile di vita. Caro energia e spese per l'abitazione assorbono oltre il 45% del reddito mensile. Nel 2019 incidevano per il 35% del totale
Secondo Confindustria, seppur tra luci e ombre, l’economia italiana va meglio del previsto. Le valutazioni sono contenute nell’analisi mensile su congiuntura e inflazione elaborata dal Centro studi degli industriali. "Il prezzo del gas ai livelli piu' bassi da oltre un anno e la tenuta del potere d'acquisto totale delle famiglie sostengono l'attivita' su livelli migliori di quanto ci si attendesse, come confermato da fiducia e indici di Borsa in recupero – si legge nel documento - In negativo agisce il forte rialzo dei tassi che toglie risorse a investimenti e consumi, colpiti anche dall'inflazione". Per gli esperti di Via dell’Astronomia, i costi dell’energia si sono mantenuti bassi grazie alle temperature miti, che hanno portato a una riduzione dei consumi e hanno permesso ai Paesi europei di mantenere le riserve su livelli alti. Inevitabilmente lo scenario complessivo è influenzato molto anche dalla forte stretta sui tassi. A novembre il costo del credito per le imprese italiane, infatti ha continuato a salire: 3,37% per le piccole e medie imprese, contro l’1,74% a inizio 2022, 2,67% per le grandi, rispetto allo 0,76%. Un ulteriore aggravio di costi, che avviene a seguito del rialzo dei tassi di riferimento. Il Btp a gennaio è a 3,76% da 4,59% a fine 2022, ma il trend dei tassi resta al rialzo", con la Bce che "ha annunciato nuovi aumenti del tasso ufficiale nei prossimi mesi".
"Bruciati oltre 41 miliardi di risparmi"
La Confesercenti fa invece i conti in tasca agli italiani, stretti sempre più tra caro energia e inflazione. E non ci sono buone notizie. Secondo le stime dell’Associazione, nel 2022 le famiglie del nostro Paese sono state costrette a bruciare 41,5 miliardi dei propri risparmi nel tentativo di conservare il proprio tenore di vita. Non solo. Ciò che si spende per le bollette e l’abitazione assorbe ormai il 45,8 del totale mensile, con numeri ancora peggiori per i nuclei meno abbienti. Per questi, circa 10,5 milioni di famiglie, i costi fissi varranno quest'anno i 49% dell'intera spesa mensile, riducendo ancora di più lo spazio per le altre spese. Numeri drammatici se si pensa che solo nel 2019 le voci energetiche e per la casa assorbivano solo il 35% del totale. Tutto questo si tradurrà nel 2023 in una riduzione del potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti di 2800 euro, rispetto al 2021