Confindustria, nel 2023 crescita modesta ma meglio del previsto con il Pil a + 0,4%, nel 2024 + 1,2%

Confindustria, nel 2023 crescita modesta ma meglio del previsto con il Pil a + 0,4%, nel 2024 + 1,2%

Confindustria, nel 2023 crescita modesta ma meglio del previsto con il Pil a + 0,4%, nel 2024 + 1,2%


25 marzo 2023, ore 12:00

Nelle sue stime economiche di primavera, Confindustria prevede una crescita migliore rispetto a quanto ci si potesse aspettare solo qualche mese fa quando si prevedeva la crescita zero. Il presidente di via dell'Astronomia, Carlo Bonomi, ha espresso preoccupazione per le politiche che adotterà la Bce per contrastrare l'inflazione, data comunque in calo al 5-6% il priossimo anno

Dal centro studi di Confindustria arrivano gli ultimi dati sul Pil Italiano. Sono contenuti nelle stime economiche di primavera dell’istituto di Via dell’Astronomia. In sostanza la previsione è di una crescita modesta per i prossimi mesi ma, comunque, meglio di quanto ci si potesse aspettare. Il prodotto interno lordo nel 2023 si rafforzerà dello 0,4%,in netto rallentamento rispetto alla media del 2022”, ma in deciso miglioramento rispetto a quanto si ipotizzava solo qualche mese fa, quando si prevedeva una crescita zero. Si tratta di una variazione acquisita, quindi, resterà tale anche se i quattro trimestri registrassero una crescita nulla. Secondo gli esperti, il miglioramento è “esclusivamente legato alla migliore dinamica della seconda metà del 2022. Escludendo il trascinamento per quest’anno si conferma una crescita piatta “. Per il prossimo anno, “grazie al rientro dell'inflazione, alla politica monetaria meno restrittiva e alla schiarita nel contesto internazionale, si registrerà una dinamica migliore anche in Italia (+1,2%)". Certo, sulla situazione generale peseranno ancora l’inflazione troppo alta e il rialzo dei tassi, così come i rischi legati alla “corretta calibrazione della politica monetaria” e le conseguenze del possibile aumento dell’instabilità finanziaria “che puo' coinvolgere, come emerso di recente, la solidità delle banche a livello internazionale e i mercati immobiliari che potrebbero risentire più del previsto dell'aumento dei tassi, come ci ricorda la crisi dei mutui subprime del 2008”.


"il sistema industriale è forte ma non bisogna illudersi"

Nel corso del suo intervento alla Conferenza nazionale delle Camere di commercio a Firenze, il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha analizzato la situazione italiana e ha espresso forte preoccupazione per le politiche adottate dalla Banca Centrale europea per contrastare l’inflazione. “Ci aspettiamo nell'ultimo quadrimestre dell'anno una discesa dell'inflazione. Sarà intorno al 5-6%. Di fronte a questa inflazione vediamo politiche della Bce che ci preoccupano perché abbiamo vissuto 10 anni di tassi negativi, il che era impensabile: quello che sta facendo la Bce sta andando oltre il giusto contrasto che deve essere fatto" e "non vorrei che per il contrasto all'inflazione si entrasse in recessione. La ricetta era giusta, l'operazione è andata bene ma il paziente è morto”. “Siamo consci della forza del sistema imprenditoriale italiano ma non dobbiamo illuderci" – ha aggiunto - ci sono alcuni fattori che ci fanno riflettere su quello che sarà il percorso di quest'anno e dell'anno prossimo: tutti i dati dicono che l'eurozona e gli Usa nel 2023 rallenteranno, a differenze di una Cina che dopo il lockdown ripartirà in maniera molto forte"


Argomenti

  • Carlo Bonomi
  • confindustria
  • Crescita
  • Pil