29 maggio 2021, ore 13:15
Riaperture ed accelerazione della campagna vaccinale hanno contribuito alla risalita dei consumi
La fine delle restrizioni ha rilanciato la fiducia dei consumatori, salita in maggio a 110,6, quasi sui livelli di febbraio 2020. E' quanto emerge dal rapporto pubblicato da Confindustria. L'accelerazione recente della campagna vaccinale e gli effetti positivi sulla curva dei contagi hanno consentito da fine aprile di allentare pian piano le restrizioni, consentendo una graduale ripresa della spesa delle famiglie. Le riaperture delle attività nei servizi determineranno uno spostamento della spesa verso quei settori che erano stati fortemente penalizzati dalle restrizioni. Il recupero, però, potrebbe non essere rapido, né completo. Secondo una recente indagine di Banca d'Italia, circa il 60% delle famiglie dichiara difficoltà ad arrivare a fine mese, ben il 10% in più rispetto alla situazione pre-pandemia.
Un lento ritorno alla normalità
Nonostante l'incremento registrato nell'ultimo periodo la spesa resta lontana dai livelli pre-crisi. L'indicatore dei consumi di Confcommercio in aprile risulta in marginale arretramento, è aumentato del 45% rispetto a un anno prima, ma segna un -23% rispetto ad aprile 2019, l'ultimo anno della normalità. Le immatricolazioni di auto in aprile si sono attestate a circa 145mila, contro le 4mila del 2020 quando l'Italia era in pieno lockdown, ma rispetto ad aprile 2019 i livelli sono ancora inferiori del 17%. La stessa indagine, ricorda ancora Confindustria, mostra che circa il 40% dei nuclei familiari ha speso meno del reddito annuo nel 2020, riuscendo così ad accumulare risparmio. Però, solo un terzo di questo risparmio verrebbe consumato nel corso del 2021. Secondo stime l'eccesso di risparmio 'forzato', accumulato nel 2020 dalle famiglie che non hanno sofferto un crollo del reddito, ammonta a circa 26 miliardi di euro. Tale risparmio rappresenta una risorsa che potrà alimentare il rimbalzo dei consumi già da questa primavera, ma soprattutto in estate, se i contagi continueranno a ridursi. Tuttavia, gli effetti permanenti della crisi sanitaria sui comportamenti degli individui tenderanno a frenare una piena ripartenza dei consumi. Le famiglie, infatti, saranno orientate a gestire i bilanci con maggiore prudenza rispetto al passato e ciò comporterà che non tutto il risparmio accumulato verrà speso. Questo atteggiamento prudenziale è, in particolare, legato alle incertezze sulle prospettive economiche.