Conosciamo i meccanismi legati al panico? Rileggere con ironia gli eventi può aiutare a esorcizzare la paura della pandemia

Conosciamo i meccanismi legati al panico? Rileggere con ironia gli eventi può aiutare a esorcizzare la paura della pandemia

Conosciamo i meccanismi legati al panico? Rileggere con ironia gli eventi può aiutare a esorcizzare la paura della pandemia


L’utilizzo del paradosso quale un mezzo per comprendere la natura umana, partendo dalla prima reazione innescata dal coronavirus; un modo per capire il passato e prepararsi al futuro

Eccoci qua, siamo alle prese con la seconda ondata della pandemia, non la volevamo, non l’aspettavamo, forse. In ogni caso, ora dobbiamo fare i conti con l’ansia e la paura. Ancora una volta. Un Superclassico, perché l’uomo, da millenni, ha dimostrato di trasformarsi in “un coglione galattico” quando il terrore si impossessa della mente, trasformando il quotidiano in una lucida follia. Ernia, gastrite, emicrania; sono malattie da cui si può guarire. Per la scemenza, invece, non c’è rimedio. Ecco una narrazione che ripercorre i primi momenti dell’arrivo del coronavirus in Italia, quando improvvisamente abbiamo scoperto che la Cina non era poi così lontana e che vi era un nemico invisibile, chiamato Covid. La storia è questa. Pronti, partenza, via.

Arriva il virus dalla Cina, molti ignorano il pericolo

Non capisco perché preoccuparsi del coronavirus, la Cina è lontana. Certo, ci sono molte vittime, dopotutto da un Paese in cui la gente mangia i topi morti, secondo alcuni politici, cosa ti vuoi aspettare. Qui, in Italia possiamo stare tranquilli. Ma che ore sono? Ho fame, mi è venuta voglia di involtini primavera, riso alla cantonese, pollo al curry e gelato fritto. Voglio seguire l’invito a non penalizzare gli imprenditori con gli occhi a mandorla, questa sera vado a cena fuori. Per due cinesi che hanno ricoverato a Roma, tutti disertano i loro locali. E proprio vero che la gente non ragiona.

Finalmente a casa. Il ristorante era a vuoto ma che mangiata! Tutto buonissimo. A dire il vero mi sento un po' appesantito, forse sarebbe stato meglio non deviare dal solito percorso, aggiungendo i ravioli al vapore e il maiale in agrodolce. Non so, quasi quasi aspetto ad andare a letto. Meglio guardare un po' di televisione, magari un telegiornale.

L’Italia si risveglia nella morsa della paura, dopo il caso di Codogno

Contagi in Italia, casi di coronavirus in provincia di Lodi. COSA? Aspetta un attimo, come come come... non ho capito. Grave un 38enne a Codogno, l’uomo è in terapia intensiva. Aveva cenato con un amico rientrato da Wuhan. OH, MIO DIO!!!! Non posso stare seduto, ho un involtino primavera che sta facendo la hola nello stomaco. Mi viene da vomitare. Trascorrerò tutta la notte passeggiando. Aiuto, Codogno è qua vicino, saranno, non so quanti chilometri. Appunto non lo so. Vediamo su Google Maps la distanza da Monza, solo 70,7 chilometri? E’ pochissimo. Cosa vuoi che ci metta un virus ad arrivare fin qui, in macchina sono 59 minuti.

Scattano le prime zone rosse e parte l’assalto ai supermercati

Drinn. La sveglia? Allora ho dormito. Sono le dieci. E non so nulla, sentiamo le ultime news. Sette comuni sigillati nel lodigiano, istituite zone rosse da cui non si può entrare e uscire, file chilometriche fuori dai supermercati e scaffali vuoti. ALLARME ROSSO!!! La mia zona potrebbe essere chiusa in un battito di ciglia e in casa manca tutto. Calma, calma. Bisogna fare una scorta di cibo, non ci sono dubbi. Prendo la carta di credito, comprerò tutto quello che serve, dai biscotti ai tortellini, passando dal prosciutto e finendo al formaggio stagionato. Non solo. Voglio pasta, riso, salse, sughi, tonno, carne in scatola, merendine, cioccolato, bevande gassate, birra, patatine. Da aggiungere anche i prodotti per la casa, saponi e detersivi. E che nessuno osi frapporsi tra me e un rotolo di carta igienica. All’arrembaggioooooooooo!

Corsa agli acquisti e scaffali vuoti, la paura del coronavirus diventa una psicosi collettiva

Uno scontrino chilometrico, 2180 euro, ma ne valeva davvero la pena. Sul conto mi sono rimasti due euro. Chi se ne frega. Meglio un uovo oggi che una gallina domani. Che bella sensazione, sapere che avrò la pancia piena, invece di pensare al vile denaro. Questa notte dormirò benissimo. Morfeo, aspettami, sto arrivando. Do-ma-ni? Perché ho pronunciato questa parola, proprio adesso. Devo assolutamente dormire, prima che l’ansia diventi insostenibile. Spero di sognare Rossella O’Hara...


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