Consulta, niente referendum sulla cannabis e sulla responsabilità civile diretta dei magistrati

Consulta, niente referendum sulla cannabis e sulla responsabilità civile diretta dei magistrati

Consulta, niente referendum sulla cannabis e sulla responsabilità civile diretta dei magistrati


Il presidente della Corte Costituzionale Amato in conferenza stampa: “Il riferimento alle droghe pesanti violava gli obblighi internazionali, e sullo stop al quesito referendario sul fine vita ci ha ferito leggere che non sappiamo cos’è la sofferenza”

Alla fine 5 sì e 3 no: così si è pronunciata la Consulta sugli otto quesiti referendari. Come ha spiegato in conferenza stampa il presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato, dopo il no di ieri al fine vita, oggi è arrivato lo stop alla responsabilità civile diretta dei magistrati e alla depenalizzazione della coltivazione delle sostanze stupefacenti. Ammissibili invece 5 referendum sulla giustizia, cioè la separazione delle funzioni fra giudici e pubblici ministeri, la limitazione delle misure cautelari, l’abrogazione di buona parte della legge Severino sull’incandidabilità, la cancellazione dell’obbligo di un elenco di "presentatori" per chi si candida al Csm, e il voto degli avvocati sulle valutazioni delle toghe. Dalla Lega, che insieme ai Radicali, ha promosso i quesiti sulla giustizia, il leader Matteo Salvini esulta, il voto ci sarà a primavera fra aprile e maggio.


Draghi

Intanto "Vogliamo prenderci cura della scienza così come la scienza si è presa cura di noi": il presidente del Consiglio Mario Draghi, visita i Laboratori Nazionali del Gran Sasso in occasione del 35esimo anniversario dall'inizio delle attività del centro che lo stesso premier definisce "una delle grandi eccellenze italiane" e annuncia il sostegno pieno del governo, "senza ingerenze", a due settori, quello della scienza e della ricerca, che in Italia sono ancora "troppo in ritardo". Ma Draghi si schiera apertamente anche a fianco della comunità scientifica che negli anni drammatici della pandemia ha dovuto difendersi da "pulsioni antiscientifiche "che hanno spesso avuto l'obiettivo di "delegittimare" il lavoro degli esperti. "La pandemia ha riproposto la centralità della scienza per le nostre vite e per la nostra società - dice - è il silenzioso lavoro dello scienziato a fare la differenza tra la morte e la vita, tra la disperazione e la speranza. Vale per lo sviluppo di vaccini e di medicinali, come per la lotta al cambiamento climatico. Senza ricerca non può esserci innovazione, e senza innovazione non può esserci progresso. Oggi, ci confrontiamo con pulsioni antiscientifiche, che puntano alla delegittimazione dei singoli scienziati o delle loro istituzioni. Dobbiamo difenderli e dobbiamo coltivare la cultura scientifica, promuoverne il ruolo centrale nella società".


Conte

Nel frattempo nel giro di poche ora Giuseppe Conte interviene in due distinte assemblee del M5s. La prima, ieri sera alla Camera, dura quasi quattro ore e affronta i dossier più caldi, a cominciare dai referendum su Giustizia, eutanasia legale e cannabis, per poi soffermarsi sulla 'grana' interna dei due mandati. La seconda, questa mattina, si concentra sulla posizione da tenere riguardo al green pass rafforzato e alle misure di contrasto alla pandemia. Insomma, il leader pentastellato tenta così di ricompattare il Movimento dopo la scossa tellurica della sentenza di Napoli.



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