26 febbraio 2021, ore 10:26 , agg. alle 11:51
Con l'aumento di contagi, Emilia Romagna e Campania potrebbero diventare rosse, Rischiano l'arancione Piemonte, Lombardia. Lazio, Marche, Puglia e Basilicata; oggi la bozza del nuovo DPCM verrà anticipata alle regioni
COLORI PIU' SCURI
L’indice di contagio è in crescita, diverse regioni rischiano un cambio di colore, e sarà una colorazione più intensa. La Campania e l’Emilia Romagna potrebbero diventare zona rossa, la città di Bologna è in arancione scuro e da lunedì le scuole saranno chiuse. Ci sono poi sei regioni che potrebbero colorarsi di arancione: è molto probabile per il Piemonte, probabile per Lombardia, possibile per Lazio, Puglia, Marche e Basilicata. Nel frattempo stanno aumentando le restrizioni locali: già detto di Bologna in arancione scuro, da domani Siena e Pistoia saranno zona rossa per una settimana. Se la Campania restasse arancione, potrebbe comunque colorarsi di rosso la città di Napoli. E restano in arancione scuro Brescia e provincia e alcuni comuni della bergamasca.
IL NUOVO DPCM
La bozza del nuovo DPCM verrà consegnata oggi ai governatori e agli enti locali, in sensibile anticipo rispetto alle recenti abitudini. Ricorderete le polemiche sulla comunicazione last minute sulla mancata riapertura degli impianti sciistici. Lunedì verranno ufficializzate le decisioni, comunque pare già scontato che non ci saranno allentamenti almeno fino a Pasqua. Con i contagi in crescita, certo non tira aria di riaperture. Unica eccezione potrebbe essere rappresentata da cinema e teatri, si sta lavorando a un protocollo che consenta la riapertura, comunque tra un mese, il 27 marzo.
NESSUN ALLENTAMENTO
Il ministro della salute Roberto Speranza è stato netto: “La situazione è seria, le varianti hanno complicato le cose. Al momento non ci sono le condizioni per allentare le misure di contenimento”. Il ministro per gli affari regionali Maria Stella Gelmini ha ribadito che si andrà avanti con il sistema delle fasce a colori e ai presidenti di regione che hanno contestato questo metodo ha replicato sottolineando che da parte loro non è mai arrivata una controproposta. E’ sempre caldo il fronte scuola: da un lato c’è chi fa notare i rischi nel tenere aperti gli istituti visto il diffondersi – anche tra i giovani- delle varianti, dall’altro c’è chi sottolinea che la scuola aperta è un baluardo da difendere per tutelare i ragazzi: sul fronte didattico e su quello sociale.
RISTORI SUBITO
Secondo il ministro Gelmini è una contraddizione chiedere allo stesso tempo la chiusura delle scuole e la riapertura delle attività commerciali. Ovviamente agli imprenditori che stanno soffrendo da mesi una crisi durissima, devono essere garantiti ristori. E non basta prometterli, bisogna erogarli.