12 giugno 2023, ore 14:54 , agg. alle 18:13
Ricerche in corso anche con i droni di Kata, la bimba scomparsa da Firenze, la madre pronta a perdonare chi l’ha presa, il padre tenta il suicidio in carcere
Continuano le ricerche di Kata, la bimba di cinque anni scomparsa lo scorso 10 giungo da un ex hotel occupato di via Maragliano a Firenze. Dalla scorsa notte ai carabinieri si sono aggiunti i volontari della Protezione civile e da qualche ora la bambina viene ricercata anche con i droni. Ieri la madre della piccola, parlando con i carabinieri aveva ipotizzato alcuni sospetti, ma dai primi accertamenti degli investigatori, al momento su queste persone non sono emersi riscontri. Oggi Kathrina ha ripetuto che “È impossibile che lei si perda, impossibile che si allontani da sola”, aggiungendo che “Non denuncio nessuno, ma per favore fate tornare a casa Kata, ridatemi la mia bambina”. Anche la telefonata che un uomo con accento spagnolo ha fatto ad una amica della donna e che afferma di avere la bambina, potrebbe essere quella di un mitomane, anche se il generale dei carabinieri, Gabriele Vitagliano, comandante provinciale a Firenze, sostiene che “la stiamo esaminando”, aggiungendo che “abbiamo elementi per dire che si tratta di una telefonata fallace. Stiamo cercando di rintracciare la persona che ha fatto questa telefonata”.
Rapimento, pista seguita per esclusione
La procura di Firenze intanto ha aperto un fascicolo per sequestro di persona, mentre i carabinieri non escludono che la sparizione di Kata sia legata a litigi all’interno dell’ex albergo. “È una pista che stiamo seguendo ma non ci ha dato un nome o gli elementi su una persona su cui indagare come invece è sembrato”. Ha detto ancora in una conferenza stampa il generale dei carabinieri di Firenze Gabriele Vitagliano facendo il punto sulle ricerche della bimba scomparsa. “Sugli occupanti dell'ex albergo ci sono degli elementi di interesse che però finora non sembrano ricollegabili alla sparizione della bambina” ha detto ancora. “Una ritorsione?”, gli è stato chiesto. “Tutto possibile”, ha spiegato il comandante provinciale dei Carabinieri sottolineando che “se è un rapimento può essere motivato da ritorsione, elemento che non necessariamente è riferibile al litigio di cui parlava la madre”.
Il padre tenta il suicidio
Ad aggiungere mistero al giallo della scomparsa, anche il tentativo di suicidio del padre della piccola Kata, un 27enne, detenuto nel carcere di Sollicciano per piccoli reati contro il patrimonio, che ieri è stato portato in ospedale per essere sottoposto a lavanda gastrica dopo aver ingerito del detersivo. Il giovane, dopo le cure, oggi è tornato in cella. Anche in questo caso gli investigatori cercano di capire se si astato solo un atto di autolesionismo dopo aver apparso la notizia della scomparsa della figlia, oppure se sia trattato di un tentativo di suicidio.