Conversazione choc tra Filippo Turetta e il padre nel carcere di Verona
27 luglio 2024, ore 14:56
“Non sei uno che ammazza le persone, hai avuto un momento di debolezza”, ha detto Nicola Turetta al figlio reco confesso dell’omicidio di Giulia Cecchettin
"Hai fatto qualcosa, però non sei un mafioso, non sei uno che ammazza le persone, hai avuto un momento di debolezza". Sono alcune delle frasi che Nicola Turetta rivolge al figlio Filippo, in carcere per l'omicidio di Giulia Cecchettin, nel primo colloquio, dopo la cattura del ragazzo in Germania, che l’uomo ha avuto il 3 dicembre scorso nel carcere di Verona, a distanza di un solo mese dal delitto. "Non sei un terrorista. Devi farti forza. Non sei l'unico. Ci sono statialtri 200 femminicidi. Però, ti devi laurerare", dice ancora il padre dell’omicida, durante la conversazione intercettata dagli investigatori e pubblicata dal settimanale Giallo. "Poi avrai i permessi per uscire, per andare al lavoro, la libertà condizionale", aggiunge il padre di Filippo, che sembra quasi di volere convincere il figlio: "Non sei stato tu, non ti devi dare colpe perché tu non potevi controllarti". Non una parola di pietà per Giulia Cecchettin, un faccia a faccia dai contenuti choc.