Cop26, la cruciale partita per il futuro del pianeta si sposta a Glasgow. Macchina della protesta già in moto

Cop26, la cruciale partita per il futuro del pianeta si sposta a Glasgow. Macchina della protesta già in moto

Cop26, la cruciale partita per il futuro del pianeta si sposta a Glasgow. Macchina della protesta già in moto


31 ottobre 2021, ore 20:30

Emissioni e riscaldamento globale, aiuti ai Paesi più fragili sono alcuni dei principali temi sul tavolo della Conferenza dell’Onu sul clima che il governo britannico ha co-organizzato con l'Italia

Chiuso il sipario del G20, inizia la Cop26 a Glasgow: con la previsione del primo ministro britannico Boris Johnson che sulle effettive possibilità di successo della conferenza sul clima dice “penso siano di 6 contro 10" ma subito dopo aggiunge “sarà molto difficile". E' l'ultima migliore chance per evitare il surriscaldamento del pianeta, ma è un obiettivo molto duro da raggiungere, visto che gli ultimi sette anni sono stati i più caldi da quando ci sono rilevazioni scientifiche della temperatura. "Se la CoP26 di Glasgow fallisce, sarà un fallimento per tutto il mondo" avverte il premier britannico, solo 12 dei 20 si sono impegnati ad arrivare a emissioni zero per il 2050. La macchina della protesta è già in moto, Greta Thumberg bacchetta i grandi della Terra “Finora avete fallito”. E infine ma non alla fine c’è l’appello del Papa ad ascoltare il grido della terra e dei poveri. I meteorologi “Eventi estremi nuova normalità, su alcuni c'è l'impronta del cambiamento climatico provocato dall'uomo".

GLASGOW, ULTIMA CHIAMATA PER LA TERRA

La Cop26 di Glasgow è l'ultima occasione per mantenere il riscaldamento globale entro i limiti dell'Accordo di Parigi. In pratica, per salvare il pianeta da desertificazione, uragani, alluvioni, e quindi fame, guerre, migrazioni. I padroni di casa britannici, dal premier Boris Johnson al principe Carlo dal G20 di Roma, al presidente della conferenza, Alok Sharma, da Glasgow, sono stati concordi nel ribadire che è l'ultima chiamata per la Terra. I paesi più ricchi (Usa, Ue, GB, Giappone, Canada) hanno già annunciato che aumenteranno gli sforzi di decarbonizzazione, ma resta da vedere se lo faranno davvero, e quanto. Quelli emergenti, Cina e India in testa, non ne vogliono sapere di decarbonizzare, per non frenare il loro sviluppo. I paesi meno sviluppati poi non hanno proprio i soldi per farlo (un fondo da 100 miliardi di dollari all'anno per aiutarli è fra i temi della conferenza).

L’EREDITA’ DEL G20 E L’APPELLO DI PAPA FRANCESCO

Draghi passa idealmente il testimone al vertice sul clima che ha aperto i battenti a Glasgow, lasciando in eredità i frutti del G20: ''Con i risultati di oggi Cop26 può ora contare su fondamenta solide". L'appello vibrante oggi all'Angelus di Papa Francesco, -"ascoltare il grido della terra"- risuona nella grande sala dove il presidente del Consiglio italiano tiene la conferenza stampa che mette fine ai lavori. Bergoglio, che in questi giorni si è speso per il bene del pianeta, tema che gli è da sempre particolarmente a cuore, "è un alleato non solo del G20 ma per tutto ciò che concerne il clima e la conservazione della Terra", riconosce Draghi.

LA BACCHETTATA DI GRETA THUMBERG AI LEADER

Per Greta Thunberg, arrivata ieri a Glasgow, "E’ in teoria possibile" che la Cop26 mantenga il riscaldamento sotto 1,5 gradi. Ma finora i leader del pianeta "hanno evitato d'intraprendere un'azione reale", e questo dimostra come "il cambiamento climatico non sia una vera priorità attuale" per loro.

GLASGOW BLINDATA PER LA COP26. PROTESTE AL VIA

Una Glasgow blindata, almeno nell'anello più sensibile della sicurezza, sullo sfondo d'un appuntamento che stando alla presidenza britannica sarà seguito da migliaia di delegati; e secondo i media attirerà - nel corso delle due settimane di lavori - dimostrazioni in serie, con previsioni di afflusso superiore ai 100.000 attivisti e militanti della causa ambientalista. La principale giornata di proteste è fissata sulla carta per il 6 novembre, giornata ribattezzata Global Day for Climate Justice e segnata da raduni in diverse città del mondo in contemporanea con quello che si terrà in Scozia. Ma le prime iniziative sono in corso già in queste ore, inclusa una veglia interreligiosa promossa come memento ai leader mondiali attesi domani. In campo per tutelare la sicurezza della conferenza; oltre che per sorvegliare le dimostrazioni scendono 10.000 agenti. Un dispiegamento di polizia da record nella storia del Regno Unito, costato 100 milioni di sterline (quasi 120 milioni di euro).





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