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Coprifuoco a Damasco dopo la caduta del regime, nella capitale siriana arriva il capo degli insorti

Coprifuoco a Damasco dopo la caduta del regime, nella capitale siriana arriva il capo degli insorti

Coprifuoco a Damasco dopo la caduta del regime, nella capitale siriana arriva il capo degli insorti


08 dicembre 2024, ore 16:05 , agg. alle 20:22

Caos in città. Un gruppo armato è entrato nella residenza dell’ambasciatore italiano, ora al sicuro

Scatta a Damasco il coprifuoco imposto dai ribelli jadisti che hanno preso il controllo dei centri di potere, dopo i festeggiamenti nella capitale. Il regime è caduto ed è iniziata l’era di Abu Mohammed al-Jolani. Il capo degli isorti  arrivato a Damasco ha baciato la terra in modo plateale. Il futuro è nostro, ha detto parlando alla tv di stato. Mosca ha confermato che Bashar al Assad ha lasciato la Siria, dopo essersi dimesso da presidente. Mistero sulla sua sorte, secondo alcuni fonti sarebbe diretto in Africa. Le milizie ribelli controllano anche i valichi di frontiera,  dai quali stanno cercando di rientrare nel Paese i siriani fuggiti durante la guerra civile. Un controesodo di massa. I ribelli cercano di consolidare le proprie posizioni. Prima del coprifuoco liberati oppositori del regime detenuti in un carcere, saccheggiata l’ambasciata iraniana. Un gruppo armato è entrato nel giardino della residenza dell'ambasciatore d'Italia che ora è al sicuro, così come il personale che si trovava nell’edificio. Tre auto sono state rubate. "Stiamo valutando ogni possibile linea d'azione per garantire la sicurezza del personale italiano”, ha dichiarato il ministro della Difesa Guido Crosetto.


Le reazioni alla caduta del regime 

La fine della dittatura in Siria è uno sviluppo positivo e atteso da tempo che dimostra anche la debolezza di Russia e Iran, Paesi che hanno appoggiato Bashar al Assad. Questa la posizione espressa dall'Alto Rappresentante per la Politica estera dell’Unione Europea Kaja Kallas, dopo la presa del potere a Damasco da parte dei ribelli Jihadisti guidati da Abu Mohammed al-Jolani. Mosca, nel confermare che Assad ha lasciato la Siria dopo essersi dimesso da presidente, una scelta negoziata con alcuni gruppi degli insorti, ha precisato di non avere partecipato a trattative. In merito alla fine del regime il premier israeliano Netanyahu ha parlato di un risultato diretto dei colpi che Tel Aviv ha inflitto a Teheran e a Hezbollah, sostenitori di Bashar al Assad. L’Iran, ha fatto sapere che farà passi adeguati rispetto alla situazione che si sta creando in Siria, il cui futuro deve essere deciso dal popolo senza interferenze straniere. L’Onu ha auspicato che la nuova leadership del Paese non ripeta le atrocità commesse in Siria sotto di regime di Assad. 

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