Coronavirus, il Vaccino Oxford AstraZeneca efficace in media al 70%, nessun effetto collaterale grave
23 novembre 2020, ore 14:30 , agg. alle 22:23
Secondo il team di ricercatori, che vede anche la collaborazione dell’azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia, entro il 2021 dovrebbero essere disponibili 3 miliardi di dosi, 200 milioni già entro la fine dell'anno; distribuzione e trasporto più semplici del vaccino Pfizer perché potrà essere conservato in un normale frigorifero
Nel confronto tra le case farmaceutiche e gli istituti coinvolti nella ricerca del vaccino contro il coronavirus si inseriscono anche Oxford-AstraZeneca, in partnership con l’azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia. Il farmaco messa a punto tra il Regno Unito e l’Italia è risultato efficace in media nel 70% dei casi. Nello specifico, fa sapere il team di ricercatori, due differenti tipologie di dosaggio sono state sperimentate: la prima è risultata in grado di prevenire il contagio nel 90% dei casi, con la somministrazione di una mezza dose, seguita a dopo un mese da un dose intera; la seconda tipologia ha mostrato un efficacia nel 62% con la somministrazione di due dosi complete a distanza sempre di 30 giorni. Da qui la media al 70%. Al momento i test condotti tra Regno unito e Brasile non hanno evidenziato effetti collaterali gravi, la preparazione ha mostrato un buona tollerabilità, anche per gli anziani. Al momento mancano ancora i dati sull’effettiva durata dell’immunizzazione . Ai trial si sono sottoposti fino a questo momento 23.000 persone, su un totale di 60.000 volontari arruolati per il programma. Un elemento importante per la logistica e la campagna di vaccinazione che scatterà nei prossime mesi riguarda la conservazione del vaccino. A differenza infatti del farmaco messo a punto dall’americana Pfizer e la tedesca BioNTech, che richiede la conservazione a – 80 gradi e una complessa catena del freddo per la distribuzione, il vaccino di Oxford potrà essere conservato, trasportato e maneggiato con il rispetto di criteri di refrigerazione normali e che non richiedono apparecchiature specifiche. Quindi potrà essere distribuito anche a medici di famiglia o farmacie senza particolari accorgimenti
Tre miliardi di dosi pronte entro il 2021
Secondo Andrew Pollard, responsabile della sperimentazione per conto dell'ateneo oxfordiano, i risultati ottenuti fino a questo momento sono “esaltanti” e il nuovo preparato messo a punto potrà salvare molte vite umane. Il fatto stesso che i risultati migliori si siano ottenuti con la somministrazione di una dose e mezza, sostiene ancora Pollard, garantirà anche una capacità maggiore di vaccinazione. Al momento di parla di una capacità di produzione che dovrebbe permettere nel 2021 di avere a disposizione 3 miliardi di dosi a un costo di 2,80 euro l’una. Per il vice presidente esecutivo di AstraZeneca, Mene Pangalos, se le autorità sanitarie saranno in grado di fornire le autorizzazioni all’impiego, dove aver verificato i risultati delle sperimentazioni, il farmaco potrebbe essere iniettato già dal mese di dicembre. L'azienda si è detta pronta anche a chiedere all’Organizzazione mondiale della sanità un percorso accelerato per mettere a disposizione il preparato dei paesi a basso reddito
"Notizie esaltanti" secondo il ministro Speranza
“Le notizie provenienti da Oxford sul vaccino anticovid sono incoraggianti. Nel progetto sono coinvolte importanti realta' italiane, come l'Irbm di Pomezia e la Catalent di Anagni”. lo ha affermato il ministro della salute, Roberto Speranza secondo il quale, comunque, “ Serve ancora tanta prudenza, ma sarà la ricerca scientifica a portare l'umanità fuori da questa crisi” . Entusiasmo simile anche per il premier britannico, Boris Johnson :” Incredibilmente esaltanti le notizie sul vaccino di Oxford, molto efficace nella sperimentazione. Vi sono altre verifiche di sicurezza da condurre, ma questi risultati – ha scritto via Twitter - sono fantastici.” Johnson si è anche complimentato con i ricercatori e i volontari coinvolti nei test