Covid, i Pooh, la città di Bergamo, una canzone e l’appello al Presidente della Repubblica Mattarella

Covid, i Pooh, la città di Bergamo, una canzone e l’appello al Presidente della Repubblica Mattarella

Covid, i Pooh, la città di Bergamo, una canzone e l’appello al Presidente della Repubblica Mattarella


10 aprile 2021, ore 11:00

La proposta di Giuseppe Sebastianelli, un musicista di Cassino, fan dello storico gruppo italiano, in una petizione: rendere il brano “Rinascerò, rinascerai” inno del 18 marzo, che è stata proclamata giornata nazionale dedicata alle vittime del Coronavirus

È di Cassino, è un musicista ed è appassionato dei Pooh, e come tutti i fan è stato fortemente colpito dalla recente morte di Stefano D'Orazio. Ma Giuseppe Sebastianelli adesso ha un sogno e per realizzarlo sta raccogliendo le firme per una petizione al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: rendere il brano “Rinascerò, rinascerai” inno del 18 marzo, che è stata proclamata giornata nazionale dedicata alle vittime del Coronavirus.


La lettera

E Sebastianelli, già consigliere comunale della città di Cassino, ha mandato per conoscenza una lettera con la sua proposta al sindaco di Bergamo Giorgio Gori, alla Regione Lombardia, a Roby Facchinetti e a alla signora Tiziana Giardoni, vedova di Stefano D’Orazio.



Bergamo

“Credo che tutti siano rimasti commossi dalla canzone “Rinascerò, rinascerai” di Roby Facchinetti e Stefano D’Orazio, scritta e cantata per la città di Bergamo, ferita in maniera tanto violenta dal Coronavirus, e già tradotta in moltissime lingue per la sua forza evocativa del sentimento della speranza.
Se è vero, com’è vero, che la musica unisce, consola e conforta, certamente questa canzone sarà una terapia molto efficace”.


La rinascita

“E per rinascere ci vuole tanta unione: lo sa bene la nostra città di Cassino, una città rasa al suolo dalle bombe durante la seconda guerra mondiale e ricostruita, pietra su pietra, dai suoi abitanti sopravvissuti, che furono consapevoli di dover raccogliere insieme alle macerie anche la memoria e di rialzarsi per sé e per chi non ce l’aveva fatta”.
Questa canzone insomma secondo Sebastianelli nasce per Bergamo, ma sicuramente è estendibile a tutta l’Italia, ma non solo: pure al mondo intero, che nella sua globalità nel 2020 si è scoperto fragile, indifeso, insicuro.
Di sicuro l’emozione che ha suscitato questo testo va sicuramente oltre i confini di una città.


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