Covid, l'indice RT nazionale è in calo a 0,85 lo dicono la Cabina di regia e l' Istituto superiore di sanità
Covid, l'indice RT nazionale è in calo a 0,85 lo dicono la Cabina di regia e l' Istituto superiore di sanità
16 aprile 2021, ore 11:29 , agg. alle 12:17
La scorsa settimana era a 0.92, i servizi ospedalieri sono ancora in sovraccarico, la diffusione delle varianti richiede misure di contenimento
Nell'ultima settimana, compresa tra il 5 e l'11 aprile, si osserva un'ulteriore diminuzione del livello generale del rischio, con una Regione (Calabria) che ha un livello di rischio alto, 16 con una classificazione di rischio moderato (di cui 4 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e tre Regioni (Abruzzo, Campania, Veneto) e una Provincia Autonoma (Bolzano) che hanno una classificazione di rischio basso. E' quanto emerge dalla dal report settimanale di monitoraggio Iss-ministero Salute.
Cinque regioni con un RT sopra uno
"Cinque Regioni e Province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste una Regione, la Sardegna, ha una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3. Due Regioni - Sicilia e Valle d'Aosta - hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2". In generale "l'indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,85, in diminuzione rispetto alla settimana precedente e sotto l'uno anche nel limite superiore". Nella settimana compresa tra il 5 e l'11 aprile, "si conferma la criticità del sovraccarico diffuso dei servizi assistenziali con un tasso di occupazione a livello nazionale al sopra della soglia critica sia in terapia intensiva (39%) che in area medica (41%)".
I dati delle terapie intensive sono in calo
I dati più aggiornati danno comunque questi indici in calo, ieri infatti la percentuale media delle terapie intensive per pazienti Covid era del 37% (ovvero 7 punti percentuali sopra la soglia critica del 30%), mentre quella dei reparti ordinari è scesa al 39%, ovvero sotto la soglia critica fissata al 40%. "L'ampia diffusione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità richiede l'applicazione delle misure utili al contenimento del contagio". "L'incidenza - si legge nel report - è in lenta diminuzione ma ancora molto elevata per consentire sull'intero territorio nazionale una gestione basata sul contenimento ovvero sull'identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti. Di conseguenza, è necessario ridurre rapidamente il numero di casi anche con misure di mitigazione volte a ridurre la possibilità di aggregazione interpersonale". "La ormai prevalente circolazione in Italia di una variante virale caratterizzata da una trasmissibilità notevolmente maggiore impone un approccio di particolare cautela e gradualità nella gestione dell'epidemia" .