12 febbraio 2021, ore 15:58 , agg. alle 16:47
Secondo i dati del bollettino settimanale dell' Istituto Superiore di Sanità meno posti occupati in terapia intensiva
"Si confermano per la seconda settimana segnali di contro-tendenza nell'evoluzione epidemiologica, con progressivo rallentamento nella diminuzione dei nuovi casi fino ad una stabilizzazione, che potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente mantenute misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale". È quanto si legge nel report Istituto superiore di sanità-ministero della Salute sull'andamento di Covid-19 in Italia, relativo al periodo 1-7 febbraio con dati aggiornati al 10.
Le varianti del virus
"In questa fase delicata dell'epidemia si conferma la circolazione diffusa di varianti virali a più elevata trasmissibilità nel nostro Paese". Secondo gli ultimi dati "questa settimana si osserva una stabilità nel livello generale del rischio. Una Regione, l'Umbria, e una provincia autonoma, Bolzano, hanno un livello di rischio alto". Sono dieci (erano 11 la settimana precedente) le Regioni a rischio moderato: Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Molise, provincia di Trento, Toscana. Nove sono a rischio basso: Calabria, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle d'Aosta e Veneto". Cinque regioni (Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Trento e Toscana) sono ad alto rischio di progressione da moderato ad alto.
Meno posti occupati in terapia intensiva
"Si osserva una diminuzione nel numero di Regioni/Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (5 Regioni/Pa). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua ad essere alto, ma sotto la soglia critica (24%)". Sempre nel report Istituto superiore di sanità-ministero della Salute sull'andamento di Covid-19 in Italia si legge che "complessivamente il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 2.214 (2 febbraio 2021) a 2.143 (9 febbraio 2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in diminuzione, passando da 20.317 a 19.512", sempre dal 2 al 9 febbraio.
Le regioni con Rt maggiore di 1
Sono sette le Regioni che hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2, in aumento rispetto alla settimana precedente: Umbria, Toscana, Puglia, le province autonome di Trento e Bolzano, la Liguria e l'Abruzzo. "A livello nazionale la stima di prevalenza della cosiddetta variante inglese del virus Sars-CoV-2 è pari a 17,8%", secondo i risultati preliminari di una 'flash survey' condotta da Istituto superiore di sanità e ministero della Salute, insieme ai laboratori regionali. Per l'indagine - informa l'Iss in una nota - è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi a Covid-19 e di sequenziare il genoma del virus, secondo le modalità descritte nella circolare del ministero della Salute dello scorso 8 febbraio. I campioni analizzati sono stati in totale 852 per 82 laboratori, provenienti da 16 Regioni e Pa, ripartiti in base alla popolazione. "Il risultato medio è in linea con quello di altre survey condotte in Europa", osserva l'Iss, ricordando che "in Francia la prevalenza è del 20-25%, in Germania del 30%".
Le raccomandazioni per le varianti del virus
L'Istituto precisa però che "il range di "Si conferma la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile". "Si ricorda - si legge ancora nel report - che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi".