11 luglio 2022, ore 08:00
Una nuova ipotesi formulata dallo studioso Ruggero Marino anticipa la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo di almeno un anno
Scordatevi il 12 ottobre 1492 come data per la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo. Un nuovo studio mette in dubbio la data e ipotizza che questa sia avvenuta almeno un anno prima, ovvero nel 1491. L’ipotesi è stata formulata da uno studioso del navigatore genovese, Ruggero Marino, che in base ad una ricostruzione, anticipa di 365 giorni questo evento destinato a cambiare il mondo. Con ogni probabilità Cristoforo Colombo sbarcò nel Nuovo Mondo nel 1491, quando ancora regnava papa Innocenzo VIII, al secolo il genovese Giovanni Battista Cybo, che morì il 25 luglio 1492, ipotizza il giornalista che ha ricostruito il viaggio di Colombo.
I dati
Il giornalista e scrittore, nonché studioso del navigatore genovese, sostiene che la spedizione di Cristoforo Colombo in cui scoprì l'America non fu totalmente finanziata da Isabella di Castiglia, ma a pagare il viaggio delle Tre caravelle fu per buona parte Papa Innocenzo VIII e soprattutto che il viaggio sarebbe stato portato a termine con un anno in anticipo rispetto a quanto conosciamo. Quindi, Colombo avrebbe scoperto il il nuovo continente durante il pontificato innocenziano e non sotto il famigerato Rodrigo Borgia, salito al soglio pontificio con il nome di Alessandro VI l'11 agosto 1492. Proprio oggi esce viene presentato il nuovo libro di Ruggero Marino sull'argomento: "Dante, Colombo e la fine del mondo" (edito da Xpublishing).
I fatti
Ruggero Marino prova la retrodatazione di almeno un anno della scoperta al 1491 basandosi anche sulla testimonianza dello “PseudoPetraca”, dal titolo “Chronica delle vite de pontefici et imperatori romani”. Si tratta di un raro incunabolo stampato a Venezia nel 1507, quindi pochi anni dopo la scoperta del Nuovo Mondo e ad un anno dalla morte di Cristoforo Colombo. Tra le righe si parla esplicitamente dello sbarco del navigatore genovese nelle 'Nuove Indie' durante il regno di Innocenzo VIII mentre è completamente ignorato in quello di papa Borgia. Secondo il giornalista si tratta di un dato suffragato dalla lapide sulla tomba del pontefice in San Pietro che dice “Novi orbis suo aevo inventi gloria”, ovvero “Nel tempo del suo pontificato la gloria della scoperta del Nuovo Mondo”. Ma c’è anche altro. Nel contratto stipulato con i re si afferma che Cristoforo Colombo, prima della partenza del 3 agosto, va alle Indie “che ha scoperto”, un tempo riferito al passato e a un viaggio che probabilmente era già avvenuto, e che la storia ha cancellato dalla storia, osserva Ruggero Marino.
L'immagine è tratta dal sito: www.ruggeromarino-cristoforocolombo.com