Croazia, morte manager italiano, domiciliari per armatore e skipper
Croazia, morte manager italiano, domiciliari per armatore e skipper
15 agosto 2019, ore 20:30
I due sono sospettati di aver installato un motore a benzina in maniera irregolare
Il proprietario e lo skipper della barca a vela sulla quale è morto il manager italiano Eugenio Vinci, sono ora agli arresti domiciliari. Lo rende noto la stampa croata, che riporta come i due, dopo l'arresto sull'isola di Hvar, si siano dichiarati innocenti. I due, sospettati di aver causato il decesso del manager siciliano, hanno dichiarato agli investigatori di aver prestato pronto soccorso ai turisti italiani intossicati e di essere in uno stato di shock. Il proprietario del caicco Atlantia, noleggiato delle tre famiglie siciliane per una settimana di vacanze, e lo skipper della barca sono sospettati di "reati contro l'incolumità pubblica" aggravati dalla morte di una persona. Secondo gli inquirenti, recentemente i due indagati, 23 e 27 anni, avevano istallato sulla barca, contrariamente alle norme di sicurezza, un generatore a benzina, dal quale si è sprigionato il gas tossico, presunto responsabile della morte di Vinci. I due figli del manager, un bimbo di cinque e una ragazzina di quattordici anni, sono ancora ricoverati in gravi condizioni all'ospedale di Spalato. Si trovano in coma indotto, collegati ai respiratori artificiali, ma in condizioni più stabili rispetto ai giorni precedenti. "Per ora è troppo presto fare prognosi" su possibili conseguenze di natura permanente, ha detto ai giornalisti Branka Polic, capo del reparto di terapia intensiva pediatrica del centro ospedaliero di Spalato.