Crolla il mercato digitale del turismo, calo del 60% rispetto allo scorso anno, nel 2020 viaggi d'affari a meno 63%

Crolla il mercato digitale del turismo, calo del 60% rispetto allo scorso anno, nel 2020 viaggi d'affari a meno 63%

Crolla il mercato digitale del turismo, calo del 60% rispetto allo scorso anno, nel 2020 viaggi d'affari a meno 63%


27 gennaio 2021, ore 18:27 , agg. alle 12:00

Lo dicono i dati diffusi dal Politecnico di Milano, la pandemia travolge il sistema-viaggi in Italia

Bisognava aspettarselo. L'anno della pandemia ha avuto effetti pesantissimi sull'economia mondiale andando a travolgere in particolare l'ecosistema dei viaggi in Italia e in tutto il mondo. La sola componente digitale del mercato italiano - emerge dalla settima edizione dell'Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano - ha infatti subito un calo di oltre 9 miliardi di euro rispetto al 2019 (-60%) ed è scesa a 6,2 miliardi.


Dati negativi su tutta la linea

Prevalgono ancora le prenotazioni da desktop (65% del totale), ma il mobile assume più rilevanza (35%) e registra un calo inferiore rispetto al mercato (-39%). Quello dell'intermediazione 'tradizionale' ante-Covid-19 era un mercato tutt'altro che in crisi ma per loro, come per quello del tour operating, fortemente dipendenti dai flussi outgoing, il 2020 è stato un anno di sopravvivenza, con un calo del fatturato tra il 60% e il 95%. Per il 2021 si prevede una parziale ripresa;  si stima nell'ordine di un terzo dei volumi realizzati due anni fa. L'impatto è meno marcato su ospitalità, trasporti di terra e di mare e attrazioni, che sono riusciti, mediamente, a mantenere il fatturato in una forbice tra il 40 e il 60% rispetto al 2019, grazie soprattutto al turismo di prossimità.

In calo anche i viaggi d'affari

Sono negativi anche i dati che riguardano i viaggi d'affari. La spesa complessiva scende a 7,6 miliardi di euro, in diminuzione del 63% sull'anno precedente. Il mercato nazionale (3,2 miliardi di euro) realizza la performance "migliore" (-56%), quello internazionale (4,4 miliardi) si riduce di due terzi (-67%). Per il 2021 si prevede una parziale ripresa grazie a un'esperienza turistica che punta a essere sempre più continuativa e non limitarsi al tradizionale periodo di ferie, tra smart working (il 39% delle strutture ricettive italiane ha ospitato clienti in lavoro da remoto nel 2020) e offerta di contenuti fruibili online o di prodotti del territorio tramite eCommerce.

Le previsioni dell'Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo

"Gli attori dell'offerta che riusciranno a superare questa crisi - spiega Eleonora Lorenzini, direttore dell'Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo - si trovano di fronte alla possibilità di accelerare verso cambiamenti già in cantiere su temi come la digitalizzazione del journey, la sostenibilità e il neverending tourism (la possibilità di un'estensione dell'esperienza turistica, sia fisica che digitale, nello spazio e nel tempo). Una rinnovata capacità di collaborazione tra gli operatori del settore potrà essere humus fertile per accettare la sfida o, al contrario, rifugio per rimanere ancorati a vecchie logiche. A ciascuno decidere se scegliere la strada della recriminazione o la sfida dell'innovazione". 


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