01 dicembre 2021, ore 18:00 , agg. alle 18:42
Allarme di Nomisma, che sollecita l'intervento dello Stato, e di Consumerismo. Il costo dell'elettricità potrebbe aumentare fino al 25%
Senza interventi del governo, dal primo gennaio le bollette del gas aumenteranno del 50%, quelle dell'elettricità almeno del 17%, ma forse del 25%. E' la drammatica previsione che ha fatto Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia. Le tariffe del gas sono decise ogni trimestre dall'Arera, sulla base dei prezzi internazionali. Ma questi, dopo essere rimasti tranquilli per dieci anni, alla metà del 2021 sono impazziti, e oramai sono fuori controllo. Nel trimestre ottobre-dicembre 21, la tariffa Arera è 0,95 euro al metro cubo. Ma dato l'andamento dei mercati internazionali, senza un intervento dello stato per calmierare ,nel trimestre gennaio-marzo 22 si arriverà a 1,40 euro. Stesso discorso per la bolletta elettrica, che dipende direttamente dal prezzo del metano, visto che buona parte della corrente è prodotta da centrali a gas. A fissare la tariffa è il Gme, gestore dei mercati energetici, sulla base dei prezzi internazionali. Al primo ottobre l'aumento è stato del 30%, quando di solito gli aumenti erano sull'1%.
Necessario l'intervento del governo
Oggi sui mercati spot l'elettricità si paga da 250 euro al megawattora a quasi 300. Senza un intervento dello stato, al primo gennaio l'aumento della bolletta elettrica sarebbe dal 17 al 25%. In questa situazione due o tre miliardi che saranno stanziati in manovra per calmierare le bollette sono troppo poco. Le cause del caro gas sono molteplici. La prima è che gli stoccaggi sono bassi, perchè la Russia consegna meno gas all'Europa. Poi c'è stata la ripresa produttiva dopo la pandemia: la Cina ha aumentato la domanda di gas per uscire dal carbone; le compagnie energetiche investono di più sulle rinnovabili e meno sulle fossili, ma la domanda di gas non cala; l'eolico e l'idroelettrico in alcuni paesi hanno ridotto la produzione per motivi di meteo.