Da sette anni raccoglie le liste della spesa: così gli elenchi del supermercato raccontano come siamo
Da sette anni raccoglie le liste della spesa: così gli elenchi del supermercato raccontano come siamo
04 aprile 2020, ore 13:33
Giulio Castoro, 31 anni, fotografa i biglietti che trova per strada e li pubblica sulla pagina Instagram "Insta della spesa", raccontando gli italiani, fra premurosi e sbrigativi. Gli errori più frequenti? "Yogurt", "wurstel" e "brioche"
Ha cominciato in un piccolo supermercato di San Gottardo, a Udine, dove è nato e cresciuto. Da quel giorno non ha più smesso, anzi: della sua passione ha fatto un hobby. Giulio Castoro ha 31 anni ed è friulano, da quando di anni ne aveva 25 raccoglie le liste della spesa che la gente perde per strada, lascia nel carrello, butta a terra: le prende, le fotografa e le colleziona. Gli scatti vanno a finire su una pagina Instagram che ha creato, Insta della spesa.
Fogli stropicciati, post it, pezzi di riviste e biglietti del treno: la lista della spesa è ovunque
Scrivere la lista della spesa è un’abitudine che resta immortale, nonostante sui digital store dei nostri cellulari ci siano decine di app che permettono di compilare elenchi virtuali. Un modo per entrare nella vita degli altri senza essere invadenti. Fogli stropicciati, post it, vecchi biglietti del treno, ritagli di riviste con gli appunti scritti a biro. Ognuno ha il suo metodo per organizzare la spesa. Ora non vive più a Udine Giulio, ha lasciato la sua città da dieci anni per motivi di studio. Si è trasferito prima a Venezia, poi a Torino, a Roma e ora è a Milano. Ecco che la sua collezione di “promemoria altrui” è diventata nazionale.
"Moscalpone" e "pepperoni": gli sbrigativi e gli essenziali
“Moscalpone”, “zuchero”, “pepperoni”. Elenchi dettagliati fatti dalle mogli per mariti al primo approccio con un supermercato (“Il limone non lo trovi nel reparto frigo, ma verso le casse, dove ci sono frutta e verdura”) alle liste confusionarie stilate dai coinquilini (“Il formaggio è quello bio, non classico”), ma anche i biglietti scritti dagli anziani (lo si capisce dalla grafia di un tempo, in corsivo e perfettamente ordinata). Qualcuno, al posto di scrivere, preferisce disegnare: ecco allora che sulle liste appaiono schizzi a matita più o meno comprensibili di “succhini” e mele verdi. Ci sono gli sbrigativi, che scrivono “H2O” perché “acqua” è troppo lungo, e gli essenziali, che usano un foglio a4 ma in vista di una spesa basic: “Prosecco e biscotti”. Forse per il dopocena.
Gli italiani scivolano sullo yogurt, e quegli asterischi...
Dalle liste della spesa raccolte sulla pagina di Giulio, che ora ha più di ventimila followers e può contare su decine di foto che arrivano ogni giorno dai lettori, emerge la vita delle persone. E allo stesso modo gli errori. Ad esempio, lo scivolone più frequente è sullo yogurt, che diventa “ioghurt” o molto spesso “gliogurt”. E poi i wurstel e la brioche: nemici di scrittura degli italiani. Così una lista del supermercato trovata per terra racconta abitudini, stile di vita e priorità. E anche, perché no, quanto sia difficile fare la spesa per gli altri. Lo dimostrano i “P.S” e gli asterischi che piovono ad ogni riga: dall’ “a me fa schifo il the alla pesca ma al limone non sempre piace a tutti” al “va bene così, tanto le fette biscottate mangio solo io”. Ai fortunati – e sono molti – capita il classico “scegli tu la marca” che allenta la tensione. Salvo poi scoprire che quel “vedi tu” era in realtà un “vediamo quanto mi conosce”. E allora sono guai. Soprattutto se il prosciutto è sì quello che voleva lei, ma non è sgrassato. Clamoroso autogol.