04 aprile 2021, ore 10:00
agg. 06 aprile 2021, ore 08:52
A metà del mese il Comitato Esecutivo dell'Uefa varerà la nuova formula della Champions League; a partire dal 2024 ci sarà un grande torneo internazionale, che toglierà spazio ai campionati e alle nazionali.
Il giorno chiave è il 19 aprile. Il Comitato Esecutivo dell’Uefa varerà la riforma della Champions League. Una svolta concepita per dare maggior peso specifico alle competizioni internazionali e per contrastare l’idea della Super League che alcuni club stanno cercando di portare avanti. L’altro grande obiettivo è vendere i diritti televisivi a maggior prezzo. La nuova formula della massima competizione europea entrerà in vigore a partire dalla stagione 2024/25, quindi c’è il tempo per abituarsi.
LA NUOVA FORMULA
Le partecipanti passeranno dalle attuali 32 a 36. In base al ranking saranno divise in quattro gruppi da 9 squadre. E qui scatta la differenza principale rispetto al passato: non si incroceranno più soltanto squadre dello stesso girone, ma le partite saranno trasversali e saranno più numerose rispetto alle attuali: si passerà dalle 125 gare totali di oggi a 225 matches: un incremento dell’80%. Ogni squadra, nella fase iniziale del torneo, giocherà 10 partite, pescando avversari nei vari gruppi: una squadra del Gruppo A giocherà due gare contro club del suo stesso girone, altre tre con squadre del gruppo B, tre con quelle del C e altre due con quelle del D. In totale sono dieci partite, cinque in casa e cinque in trasferta. Non ci saranno più classifiche per gruppi, ma una classifica globale di tutte le 36 squadre: insomma sarà un maxi campionato europeo. Le prime otto squadre della classifica globale saranno qualificate direttamente agli ottavi di finale. Le squadre classificate dal 9° al 24° posto giocheranno un playoff di andata e ritorno. Gli incroci saranno a posizioni invertite: quindi la 9ª affronterà la 24ª, la 10ª la 23ª e così via. La vincente di ogni si qualificherà per gli ottavi di finale. Da lì in poi stessa formula di oggi a eliminazione diretta con gare di andata e ritorno.
CALENDARI INTASATI
Non sarà facile trovare lo spazio per piazzare cento partite in più; già con la formula attuale gli spazi sono saturi. Andranno trovate almeno cinque settimane in cui aggiungere partite di Champions: un paio verranno piazzate a settembre e a ottobre, quando al momento si disputano i turni infrasettimanali dei campionati nazionali. E poi sparirà il letargo della Champions, che ora si ferma tra dicembre e febbraio: si giocherà a ciclo continuo, e ci saranno conseguenze anche sui calendari delle Nazionali. Gran parte dell’attenzione verrà fagocitata dalla nuova Champions extra large, a scapito soprattutto dei campionati nazionali, che rischiano una progressiva perdita di interesse. Inoltre è un rischio concreto anche che le televisioni, costrette a spendere parecchio per acquistare i diritti della Champions, abbiano meno mezzi da investire sui campionato. Allargando così il divario economico tra chi partecipa alla Champions e chi resta fuori dal grande banchetto europeo.