29 settembre 2021, ore 09:29
A pesare sugli aumenti delle tariffe i rincari delle materie prime e quelli sui costi legati alle emissioni di Co2. Secondo l'Arera, una famiglia tipo italiana pagherà in media 300 euro in più all'anno. Gli interventi del governo per 3,5 miliardi di euro hanno limitato la crescita dei prezzi
Una vera e propria stangata per 35 milioni di utenti quella in arrivo per gli aumenti delle bollette energetiche. Con le quotazioni del petrolio ai massimi da tre anni e i costi in crescita per le emissioni di Co2, da venerdì prossimo scatteranno importanti rincari delle tariffe. Saranno del 29,8%% per la luce e del 14,4% per il gas. Nessuna sorpresa perché nei giorni scorsi se ne era parlato ampiamente. Tanto che il governo aveva deciso di intervenire , per la seconda volta in pochi mesi, mettendo sul piatto 3,5 miliardi di euro, 2,5 miliardi di euro per l'azzeramento degli oneri generali di sistema per il prossimo trimestre e 500 milioni circa per il potenziamento dei bonus. A queste misure si è aggiunta una riduzione al 5% dell'IVA per le bollette gas.
Per ogni famiglia 300 euro in più all'anno
“L'intervento del governo, cui abbiamo fornito il necessario supporto tecnico, ammorbidisce gli effetti in una fase delicata della ripresa per proteggere i consumatori più fragili”, ha commentato il presidente dell'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, Stefano Besseghini. Il risultato finale sarà che una famiglia tipo spenderà quest'anno circa 631 euro per l'elettricità, con un aumento di circa 145 euro su base annua, e 1.130 euro per la bolletta del gas (+155 euro annui). Una spesa che risulta molto superiore a quella del 2020, quando però, nel periodo della pandemia, i prezzi erano particolarmente bassi.
"Necessari interventi strutturali"
"La straordinaria dinamica dei prezzi delle materie prime verso i massimi storici e le alte quotazioni dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato ad un aumento superiore al 45% della bolletta dell'elettricità e di oltre il 30% di quella del gas". Lo ha fatto sapere ieri l'Arera che ha spiegato anche nel dettaglio quali saranno le voci interessate dagli aumenti e ha anche fatto una puntualizzazione: “La rilevanza e straordinarietà degli interventi decisi dal Governo per far fronte ad una situazione di prezzi senza precedenti impongono comunque l'individuazione di interventi strutturali, già allo studio e a cui l'Autorità è pronta a dare il proprio contributo tecnico, capaci di fornire strumenti idonei a fronteggiare i cambiamenti in corso nei mercati dell'energia che, almeno in parte, potrebbero essere non transitori”. In sostanza vanno bene le misure temporanee mirate, ma sono necessari interventi più profondi per limitare i costi. Il trend nei prossimi mesi, soprattutto per ciò che riguarda le materie prime, non dovrebbe cambiare. Un esempio su tutti quello del Brent: a parte la flessione di oggi, ieri si sono toccati gli 80 dollari al barile, la quotazione più alta da quasi tre anni. E secondo gli esperti nei prossimi mesi si potrebbe arrivare ai 90 dollari al barile.