Dal vu cumprà ai social, la contraffazione in Italia vale quasi 9 miliardi
Dal vu cumprà ai social, la contraffazione in Italia vale quasi 9 miliardi
20 giugno 2022, ore 14:30
Un mercato vasto che non conosce crisi. E se spesso si è vittima dell’acquisto di un falso, 7 italiani su 10 lo giustificano
Dal Vu cumprà in spiaggia all’abusivo sul marciapiede delle grandi città, dalle boutique del falso, improvvisate in casa o organizzate via social, alle rivendite sulle piattaforme di seconda mano. La contraffazione in Italia vale 8,7 miliardi di euro, il 2,1% del totale delle importazioni. Sono i dati di Indicam, l'associazione italiana per la tutela della proprietà intellettuale, che rappresenta il 2,7% del Pil nazionale.
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L’Italia resta tra le economie europee più colpite dal business del falso, che danneggia fortemente interi settori di cui il nostro Paese è portabandiera e rappresenta una beffa per i consumatori, che spesso acquistano prodotti contraffatti prendendoli per buoni. Un mercato che non conosce crisi e che anzi in questo periodo è cresciuto, come evidenziato dal Viceministro allo Sviluppo Economico Gilberto Pichetto Fratin: "Il Covid-19 ha sviluppato l'utilizzo di piattaforme di e-commerce, dove gran parte del commercio del falso si sviluppa. Questo diventa un settore, grazie al suo carattere transnazionale, da attenzionare e tenere sotto controllo, affiancando sempre una educazione del cittadino che molto spesso afferma di essere consapevole nell'acquisto del falso".
SETTE ITALIANI SU DIECI GIUSTIFICANO L’ACQUISTO DEL FALSO
E proprio educazione e consapevolezza sembrano le parole chiave. Secondo una recente indagine dell’Agenzia delle Accise, delle Dogane e dei Monopoli sulla percezione della contraffazione in Italia, emerge come 8 italiani su 10 siano consapevoli dell’acquisto del falso, e anzi, in 7 casi su 10 lo giustifichino. Dati trasversali, che includono anche le nuove generazioni, come evidenziato da una ricerca dell’Osservatorio EUIPO, l'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale, secondo cui più della metà degli europei intervistati di età tra i 15 e i 24 anni ha dichiarato di aver acquistato almeno un prodotto falso online nell’ultimo anno, intenzionalmente o per caso, e il 33% ha affermato di aver scaricato contenuti digitali – serie tv, film, musica, libri - da fonti illegali. Dato che cresce per l’Italia, dove la fetta di chi scarica illegalmente sale al 61%.
NON SOLO ABBIGLIAMENTO
Nessun prodotto è esente da contraffazione. Al primo posto ci sono abbigliamento e accessori, dalle borse ai gioielli e che incidono sul 13% del totale. Seguono le calzature, occhiali da sole, giocattoli e articoli sportivi. Ma non sfuggono neanche automobili e motocicli, l’onnipresente cibo, ma anche cosmetici, sigarette, gadget tecnologici, persino farmaci. Una ferita per l’economia italiana e un rischio, reale, per i consumatori.