Dare parole ai sentimenti, i consigli del dottor David Lazzari per aiutare bambini e genitori
07 giugno 2020, ore 22:00
La forte interdipendenza tra tutti impone la massima attenzione nel mantenere la massima sicurezza nei rapporti interpersonali
Si dice che i bambini abbiano la capacità di recuperare in fretta dopo una situazione traumatica o di emergenza come quella che stiamo vivendo a causa della pandemia da coronavirus. "E' vero - spiega il dottor Lazzari - ma queste capacità hanno bisogno di un'attenzione particolare. I bambini sono particolarmente sensibili, nel bene e nel male". Il dottor David Lazzari è il presidente dell'Ordine degli Psicologi, e questa mattina ha spiegato agli ascoltatori di RTL 102.5 come gestire emotivamente lo stress delle ultime settimane, nei bambini così come negli adulti.
Come aiutare bambini e adolescenti
Le dinamiche psicologiche che coinvolgono i più piccoli sono certamente complesse. C'è bisogno quindi di una preparazione adeguata per sapere come affrontarle al meglio, per superare il prima possibile e in maniera efficace questa fase della vita dei ragazzi. "Sui bambini più piccoli non abbiamo moltissime indagini, ma le abbiamo sugli adolescenti. Di questi, i dati ci dicono che il 20% vive una fase di solitudine importante e il 18% uno stato di tensione". Bisogna prestare particolare attenzione dal momento che "il disagio psicologico viene fuori progressivamente e quando la fase acuta del problema è quasi superata, non quando il problema si manifesta".
Come aiutare i genitori
Il dottor Lazzari racconta di come in molti specialisti stiano cercando di aiutare i genitori in questa delicata fase: "Stiamo dando loro dei consigli su come cercare di sintonizzarsi da un punto di vista emozionale con i bambini. Ciò accade fornendo delle spiegazioni adatte alla loro età in merito alla situazione che stiamo vivendo, cercando di coinvolgerli nell'uso dei dispositivi di protezione e aiutandoli a gestire il tempo trascorso all'aperto, sempre in condizioni di sicurezza".
Il caso della maestra Francesca
"Ci siamo resi conto che la tecnologia ci può aiutare molto, non c'è dubbio" racconta il dottor Lazzari, "ma noi siamo creature psicobiologiche che hanno bisogno di socialità". Le parole del presidente dell'Ordine degli psicologi fanno riferimento al caso della maestra Francesca di Prato. La sua storia l'hanno letta in molti nelle ultime ore, su tutti i principali quotidiani del Paese. La maestra Francesca ha fatto una cosa tanto semplice quanto necessaria, prendere i suoi piccoli alunni e portarli al parco, leggendo loro delle fiabe e trascorrendo del tempo insieme, pur rispettando tutte le direttive emanate per limitare la diffusione del contagio da Covid-19. "Durante il lockdown questa rete virtuale ci ha aiutato tantissimo, trasformandosi in una rete di relazioni, una rete affettiva, una rete psicologica. La tecnologia però ha dei limiti, noi abbiamo bisogno di contatto, di relazioni, per cui ci siamo resi conto di come non sia possibile trasferire tutto ciò che si fa in presenza anche a distanza".
Accorciare le distanze con le parole
"Bisogna focalizzare il rapporto tra mente e comportamento. In questo momento le abitudini possono tradirci, abbiamo bisogno di schemi mentali nuovi in modo da avere atteggiamenti protettivi". La sicurezza in questo momento ha la priorità. "Pur rimanendo a distanza abbiamo le parole e i gesti. Abbiamo l'occasione di dare parole ai nostri sentimenti, di tornare a trasformare con la voce ciò che proviamo. Abbiamo perso la capacità di farlo" ricorda il dottor Lazzari, che ci tiene poi a concludere evidenziando l'importanza di proteggere noi stessi e gli altri. La nostra interdipendenza è forte, e in questi ultimi mesi si è fatta sentire più che mai.